Oggi 52enne, Kelly Holmes è un’ex mezzofondista britannica, vincitrice di due ori ai Giochi olimpici di Atene 2004, negli 800 e nei 1500 metri piani, e di un bronzo a Sydney 2000, negli 800 metri piani. Ebbene nel pieno del Pride Month, Holmes ha fatto coming out dalle pagine del Sunday Mirror.
Kelly ha confessato di aver capito di essere lesbica all’età di 17 anni, dopo aver baciato una coetanea. Ma è rimasta in silenzio perché terrorizzata dall’eventuale reazione altrui. L’arrivo del Covid-19, che ha stravolto la vita di tutti noi, le ha fatto capire quanto fosse importante vivere appieno il proprio sè, mostrandolo al mondo.
“Avevo bisogno di farlo ora, per me. È stata una mia decisione. Ero nervosa all’idea di dirlo. Nel momento in cui si fa coming out, ci si libera essenzialmente di una certa paura che si ha nel dire certe cose”. “Ma ora sento di esplodere dall’eccitazione”. “A volte piango dal sollievo”.
Holmes, che prima di esplodere come mezzofondista si è arruolata nell’esercito britannico, ha rivelato di aver avuto relazioni segrete con altre soldatesse, durante i suoi 10 anni trascorsi con indosso la divisa, rischiando di finire alla “corte marziale” e di esser incarcerata, se fossero state scoperte. Ha in tal senso ricordato quando la Royal Military Police perquisì il suo alloggio. “Tirarono fuori tutto dal mio armadio, tirarono via i letti e i cassetti, aprirono le mie lettere – tutto – cercando di scovarci, così potevamo finire dentro, essere processate dalla corte marziale e andare potenzialmente in prigione”. “Fu umiliante, degradante. E’ irrispettoso quando servi il tuo Paese e stai facendo un buon lavoro. Ti senti violata, trattata come se fossi una terrorista. Quei momenti mi sono rimasti impressi perché non volevo perdere il lavoro, lo adoravo. Ma sentivo che la legge era sbagliata”.
Fino al 2000, va ricordato, nel Regno Unito era era illegale per le persone queer prestare servizio nell’esercito britannico. Holmes ha detto di essere stata “convinta per tutta la vita” che avrebbe potuto affrontare un’azione disciplinare per aver infranto il divieto militare se avesse “ammesso di essere gay nell’esercito“. Ha aggiunto che “ci sono stati tempi bui” in cui avrebbe voluto poter “urlare” di essere lesbica, ma non poteva.
“Quando mi infortunavo o mi ammalavo piangevo tutto il tempo perché tutto ciò che volevo fare era tornare a correre, perché se non tornavo a correre il mio cervello impazziva. Pensavo: ‘Nessuno ne parla nello sport, come faccio a dire all’improvviso di essere gay? Non posso. perché sto ammettendo di aver infranto la legge”.
Nel 2004, Holmes ha fatto la storia in quanto terza donna di sempre nonché prima britannica in oltre 84 anni a vincere la doppietta olimpica degli 800 e 1500 m alle Olimpiadi di Atene. Nel 2008 ha fondato un ente di beneficenza per supportare gli atleti in pensione durante la transizione dal mondo dello sport alla vita ‘normale’. Il Dame Kelly Holmes Trust ha anche programmi di tutoraggio per ispirare i giovani provenienti da ambienti svantaggiati. Holmes sta inoltre lavorando a un documentario sulle sue esperienze e su quelle di altri soldati LGBTQ+, intitolato Being Me.
Su Instagram Kelly ha sottolineato come il suo viaggio chiamato coming out sia stato la “parte più difficile” della sua vita, perché “ha vissuto nella paura per 34 anni“. Ha precisato quanto fosse “stanca” di doversi nascondere. “Posso finalmente respirare“, ha concluso.
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