La Sirenetta della Disney
Il 28° classico d’animazione Disney riprende molto della fiaba originaria ma al tempo stesso le dona una chiave nuova, pur senza abbandonare la forte impronta queer. Tutti conosciamo la storia di Ariel, per cui fare un riassunto della trama de La Sirenetta appare completamente superfluo. Focalizziamoci invece sul suo sottotesto, il quale presenta un “codice queer” pulsante e ben visibile, sia in fondo al mar che in fondo alla produzione. Iniziamo, dunque, ricordando che la pellicola uscì negli anni 90, nel pieno della nostra battaglia per i diritti delle persone sieropositive. La musica del film d’animazione fu scritta da Alan Menken, compositore apertamente gay, e i testi dal suo caro amico e collega paroliere Howard Ashman, ebreo e omosessuale, che morì di AIDS due anni dopo l’uscita del film. Fu proprio Ashman a scegliere la fiaba di Andersen per la nuova pellicola che avrebbe dato il via al cosiddetto “Rinascimento Disney”. Portando il musical di Broadway sullo schermo animato, Ashman e Menken scrissero quell’iconica canzone che è diventata un inno dell’identità queer: “Part of Your World”.
Tenendo in conto lo stigma sociale e la discriminazione politica che la nostra comunità soffriva in quegli anni, lo splendido brano di Ariel acquisisce una gravitas ancora più rilevante. Cantata delicatamente e meravigliosamente da Jodi Benson, “Parte del Tuo Mondo” dimostra essere l’“I want” song emblema del nostro collettivo, da sempre determinato a vivere alla luce del sole, wanderin’ free (senza un perché, in libertà). Avendo creato il personaggio di Ariel a partire da questa canzone, possiamo interpretare la storia della sirenetta Disney come una metafora del coming out; un epico viaggio dell’eroina che affronta il suo uscire allo scoperto, fuori dall’acqua. La caverna buia piena di oggetti umani che Ariel colleziona diventa la personificazione di quell’armadio in cui tutti noi abbiamo vissuto per un periodo della nostra vita: un luogo angusto e scuro, ma dove ci siamo sentiti al sicuro. Quel luogo ci ha fatto compagnia negli anni più difficili, ma poi è arrivato inesorabilmente quel giorno in cui abbiamo sentito che l’armadio era troppo stretto per contenere la nostra anima. E così come Ariel, un bel giorno abbiamo deciso di spalancare le porte del rifugio per mettere piede nel mondo e non tornare più indietro. In quel momento, abbiamo deciso di smettere di esistere per cominciare a vivere.
Foto: © The Little Mermaid (1989), Walt Disney Animation Studios