Ariel e Ursula
Come ultimo punto di questa analisi queer, non possiamo non parlare del personaggio di Ursula. Nel disegnare la strega del mare, sotto consiglio di Howard Ashman, i disegnatori presero ispirazione dalla famosissima drag queen gay Divine, di Baltimora (stessa città di Ashman). Divine era una figura controversa all’epoca. Da un lato, icona di self-confidence e body positivity; dall’altro, messa in disparte dalla maggioranza delle altre drag in quanto personaggio circense e trash. Dal punto di vista cinematografico, Divine fu infatti musa dell’inventore del genere “trash”, John Waters, che la ingaggiò in diverse pellicole nelle quali la drag si prestava a scene dubbie e grottesche – quali ingoiare feci canine in “Pink Flamingos”. Il classico d’animazione Disney mantiene questa affascinante ambivalenza, creando una splendida cattiva che non è monodimensionale o passiva, bensì molto più complessa.
Curiosamente, Ariel e Ursula sono una lo specchio dell’altra, e sono molto più legate di quanto si possa credere. Sia Ariel che Ursula sono state ostracizzate. Ariel ha solo la sua grotta per potersi esprimere liberamente, così come Ursula è stata relegata in un antro da re Tritone, probabilmente per la sua diversità manifesta. Ariel colleziona oggetti, Ursula colleziona piante umane. Ariel è diversa da tutto il popolo del mare perché è l’unica ad avere i capelli rossi. Ursula è l’unica a non avere un fisico longilineo. Se il popolo di Tritone ha colori scialbi, Ariel e Ursula sono le uniche ad avere colori pigmentati e saturati. Ariel e Ursula sono le sole a vivere secondo le loro regole. È per questo che si comprendono perfettamente. Tuttavia, Ariel riesce a perdonare il padre, mentre Ursula non supera il rancore di essere stata bandita per la sua diversità. Se la sirenetta usa il dolore come motore per liberarsi, la strega del mare si chiude nel suo dolore trasformandolo in ira funesta. Difatti, il piano malvagio di Ursula è vendicarsi su Tritone ripagandolo con la stessa moneta. Desidera essere regina e usare lo stesso schema repressivo e totalitario che ha subito sulla propria pelle. Ursula rimane comunque un personaggio negativo e manipolatore. Tuttavia, conserva il suo essere diva sarcastica e sicura di sé. Il suo corpo abbondante non è, infatti, fonte di derisione, ma di grande fiducia interiore che usa come arma di potere per ottenere i suoi scopi.
Foto: © The Little Mermaid (1989), Walt Disney Animation Studios