Gruppi anti-transgender: la LGB Alliance, senza T, guadagna il favore del primo ministro britannico Johnson

E' una delle voci anti-transgender più influenti nel Regno Unito. Mira all’eliminazione delle persone transgender da qualsiasi discorso.

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3 min. di lettura

Creata ufficialmente nel 2019, la LGB Alliance è un’organizzazione inglese senza scopo di lucro che organizza eventi di beneficenza ed eventi volti alla sensibilizzazione dei problemi della comunità lesbo-gay-bisex in Inghilterra. Se però, leggendone il nome, vi sembra che manchi qualcosa, sappiate che non abbiamo dimenticato di scrivere una lettera. Come si legge nella loro bio sui social, il gruppo “promuove i diritti di lesbiche, bisessuali & uomini gay, come riconosciuti dal sesso biologico. #SexNotGender”. I fondatori Bev Jackson, Kate Harris, Allison Bailey, Malcolm Clark e Ann Sinnott, infatti, sono partiti con l’idea di opporsi all’altra organizzazione inglese che si batte per i diritti della comunità LGBT, Stonewall, eliminandone le politiche dedicate alle persone trans ed escludendo interamente la loro realtà.

La transfobia esiste e non è una novità, persino all’interno della comunità queer. Quel che è peggio, è che LGB Alliance sembra trovare l’appoggio delle parti governative. Il 21 ottobre si è tenuta la sua prima conferenza annuale all’interno di una prestigiosa hall che spesso ospita affari legati al governo, nel QEII Centre di Londra. Tra i partecipanti che sono saliti sul palco della conferenza ci sono stati Graham Linehan, Maya Forstater e Rosie Duffield. Ironico come la conferenza inneggiasse alla libertà di parola e alla parità dei diritti quando l’intera filosofia che la muove si basa sull’eliminazione dell’identità trans. I fondatori e i loro portavoce hanno smentito a più riprese questa posizione, dichiarando di non avere nulla contro le persone trans. Ma, come si dice, i fatti valgono più delle parole.

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Joanna Cherry e Rosie Duffield alla conferenza annuale della LGB Alliance

Nei giorni precedenti, i portavoce del Primo Ministro avevano fatto pervenire all’associazione una lettera firmata proprio da Boris Johnson, invitato formalmente all’evento, che si scusava per non poter partecipare visti gli impegni e ringraziava sentitamente l’Alliance a nome di tutta la nazione per il suo “incredibile duro lavoro”.

Come se non bastasse, su Twitter si è scatenata una vera e propria bufera quando, poco dopo l’inizio della conferenza, l’account ufficiale ha postato una foto di uno dei fondatori, Malcolm Clark, in posa con un cartonato di J.K. Rowling, ringraziando anche lei per il suo lavoro a favore delle persone LGB. Non è chiaro se fosse anche presente all’evento, ma in passato la scrittrice è stata più volte ripresa dai fan per le sue posizioni transfobiche espresse sui social, tra i motivi per cui molti dei fan di Harry Potter si sono dissociati dalla sua autrice.

La conferenza non ha portato tra il pubblico molti spettatori, solo qualche centinaio, ma la LGB Alliance rimane uno dei gruppi anti-trans che più fanno sentire la propria voce in UK. Quella T nella sigla LGBTQ+ esiste per un motivo, eliminarla e fare finta che non esista significa oscurare una parte della comunità e invalidare la sua esistenza. Le persone trans sono parte integrante della comunità queer, che per molti versi non esisterebbe senza di loro, tra i primi ad aprire la strada ai movimenti di liberazione nel secolo scorso. Gruppi come la LGB Alliance esistono in tutto il mondo, ovunque ci sia qualcuno intenzionato a discriminare basandosi solo sul sesso biologico, e da questi vanno prese le distanze. Quella T esiste per un motivo, e non ci stancheremo mai di ripeterlo.

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burg333 23.10.21 - 0:28

Tra qualche anno sentiremo dire "non ho niente contro i trans... ho tanti amici trans". Forse le persone trans possono ancora dirsi libere da tanta ipocrisia bianca, capitalista, cristiana ed eteropatriarcale. Tranquill*, arriverà purtroppo anche per voi com'è successo con i gay (di cui una parte è già perfettamente assimilata alla società omofoba eteronormativa). Un giorno anche la Meloni dirà cose del genere sulle persone trans per mantenersi un posto nel dibatto politico, per il momento ce l'hanno ancora con i gay ma datele il tempo che servirà alla società privilegiata per dover cominciare a considerare (disgustata) l'identità trans, quando sarà costretta al muro dal progresso generale, e dovrà per forza smettere di negarla a priori quando l'evidenza non sarà più negabile. Quando questo avverrà purtroppo quello strato melmoso di società privilegiata avrà ancora potere decisionale, e non promette bene. Speriamo che gentaglia come Meloni, Salvini ecc non saranno più che un amaro ricordo quando questo succederà. Ma se non loro, dato l'andazzo generale e anche di una parte dello stesso collettivo lgbT, chi per loro.. in ogni caso, siamo TUTT* con il collettivo trans! la T è più importante di tutte le altre lettere, e anzi, la metterei prima di LGB! LGBTQ+ o niente! APPROVIAMO LA LEGGE ZAN E PROTEGGIAMO LE PERSONE TRANS DA QUESTO MONDO FATISCENTE!

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burg333 23.10.21 - 0:08

Quali belle società creano i neoliberalisti nel mondo. Quali valori etici e morali circolano, per ottenere sempre gli stessi risultati. Nemmeno con il collasso delle forniture di benzina per il razzismo della Brexit con cui si hanno cacciato i lavoratori extra-comunitari in massa, scelta di cui tutta la popolazione inglese sta attualmente soffrendo le conseguenze, nemmeno dopo l'aberrante pubblico sacrificio delle persone anziane da parte di Boris Johnson all'inizio della pandemia, nemmeno dopo tanti sconcertanti esempi di una società retrograda in stile Polonia (ma con grandi capitali, quindi rispettata) abbiamo smesso di vedere le solite orrende dinamiche giudicanti, escludenti e discriminatorie di tutta l'isola che ha dominato e domina culturalmente mezzo mondo. Questa volta la discriminazione inglese praticamente tradizionale e l'oppressione intersezionale danno il meglio di sè manifestandosi dentro gli stessi collettivi oppressi. Che bel modello da non imitare quello inglese, sotto ogni aspetto. Che bel modello da non imitare, quello del privilegio cis-etero-patriarcale! JK Rownling! Quest'articolo non sarebbe stato completo senza un riferimento a la più grande eroina del cis-etero-patriarcato. Senza femministe come lei saremmo perse e persi (è un commento IRONICO!) Un giorno ci lasceranno in pace? Difendiamo le persone trans, e se le stesse ci dicono di stare zitt* dobbiamo farlo

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