Torniamo a parlare di un’organizzazione che, sulla carta, è stata creata a scopo benefico ma che, in realtà, non fa che creare danni alla comunità LGBTQ+. Si tratta della LBG Alliance (senza la T), creata nel 2020 con lo scopo di «affermare i diritti delle lesbiche, dei bisessuali e degli uomini gay di definirsi attratti dallo stesso sesso». Bella premessa, peccato che l’Alliance escluda categoricamente tutte le persone trans*.
Negli ultimi due anni, diverse organizzazioni hanno tentato di contrastare il suo lavoro, anche se questo non ha fermato la LGB Alliance dal tenere i loro primi Stati Generali, dove hanno parlato “esperti” ed è stata celebrata anche la figura di J.K. Rowling. Non poche sono state le proteste e le obiezioni quando è stata registrata come ente di beneficenza, ma la Commissione ha deciso comunque di accordare il permesso.
Una, però, sembra finalmente essere riuscita a costringere il gruppo a fare i conti con la sua palese transfobia. L’associazione Mermaids, infatti, aveva dichiarato lo scorso Giugno che avrebbe impugnato la decisione di conferire al gruppo lo status di ente caritativo. Il 22 dicembre è arrivata la conferma ufficiale: il Tribunale ha accordato un’udienza. A Mermaids si affiancano una serie di altre organizzazioni – Good Law Project, LGBT+ Consortium, LGBT Foundation, Gendered Intelligence e TransActual – che hanno fatto partire anche una raccolta fondi.
«Per essere registrata come ente di beneficenza, un’organizzazione deve essere costituita esclusivamente per scopi caritativi. La LGB Alliance non rappresenta i diritti LGB, ma esiste per dividere la nostra comunità e denigrare le persone trans* e coloro che le sostengono»
«Questo significa che noi, come principale ricorrente nel caso, avremo l’opportunità di presentare i fatti completi sul perché le attività di LGBA non sono quelle di un ente di beneficenza», ha spiegato un portavoce di Mermaids. L’accusa è quella di “limitare i diritti legali e le protezioni offerte alle persone transessuali”. La LGB Alliance aveva chiesto anche un’udienza separata per determinare se Mermaids avesse legittimazione legale per portarli a processo, forse un tentativo per chiudere il caso senza doversi spiegare pubblicamente. Tuttavia il Tribunale ha deciso che i tempi si sarebbero allungati troppo e ha rifiutato la richiesta.
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L’udienza verrà usata da Mermaids per tentare di ribaltare la decisione e “rettificare il registro delle associazioni di beneficenza per rimuovere definitivamente la LGB Alliance”. «Attendiamo con ansia l’udienza in cui l’LGBA dovrà spiegare sé stessa», dicono le organizzazioni.
Il caso verrà discusso in Tribunale nel maggio 2022. Fino ad allora, la LGB Alliance continuerà imperterrita a causare danni alla comunità LGBTQ+.
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