Luxuria: “Voglio un fidanzato per Natale!”

La vincitrice dell'Isola dei Famosi ci racconta come è diventata la beniamina degli italiani, di destra e sinistra. E smentisce le indiscrezioni di Novella 2000 su una sua presunta love story.

Luxuria: "Voglio un fidanzato per Natale!" - Gay.it
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Grande Lux. Contattiamo l’acclamata vincitrice dell’Isola dei Famosi, ormai contesissima da media e giornalisti, tra una partecipazione televisiva e l’altra (ieri era ad Annozero, stasera sarà a Lineanotte su Raitre). È disponibile e cortese come sempre, e si percepisce subito quell’affabile confidenza che ha conquistato un pubblico immenso, garanzia di una visibilità che la comunità glbt si è sognata in anni di militanza (tetti ‘calcistici’ di quasi 9 milioni di spettatori). Senza ignorare la sensibilità della conduttrice Simona Ventura che ha sempre creduto in lei.

Ieri sera ad Annozero da Santoro eri in ottima forma…

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C’è un sistema di dimagrimento infallibile: è quello che ho sperimentato sull’Isola. Non mangiare affatto o pochissimo. Pesce crudo, riso bollito o quando va male inacidito e con sabbia, cocco, acqua. Questa è stata la mia dieta. Ho perso 16 chili ma mi sono molto femminilizzata. Ora peso 59 chili. L’Isola dei Famosi mi ha fatto bene anche esteticamente, meglio di una beauty farm! Avevamo comunque un’assistenza sanitaria, ci visitavano una volta alla settimana. Mi dicevano che devo mangiare ma solo gradualmente per riabituare l’organismo. Oggi, per esempio, ho mangiato delle meravigliose fettuccine ai funghi.

E ieri sera che cos’hai mangiato, pasta alla Norma? La Norma (Norma Rangeri del Manifesto, che ha definito Luxuria "una donnetta da ballatoio") te la sei proprio divorata!
Ahahah! Ogni scelta è accompagnata da critiche: sapevo che facendo l’Isola dei Famosi mi sarebbero piovute addosso accuse e frecciate. Se non avessi fatto nulla avrebbero scritto "Luxuria dopo il Parlamento non fa più nulla" e se avessi perso: "La sinistra perde anche sull’Isola". Anche i titolisti sono prevedibili. L’importante è seguire quello che si pensa, sapere che vuoi accettare una sfida, essere convinta di quello che tu fai comunque serve a qualcosa.

La puntata di ieri di Annozero è stata estremamente interessante: secondo me il tuo ruolo è stato simile a quello di Celentano in Realpolitik, cioè un alieno che arriva da un altro pianeta e riesce a scardinare dall’interno il meccanismo tutto uguale della tv italiana. Ma il reality resta reality: non pensi che anche L’Isola dei Famosi veicoli un messaggio vicino alla cultura berlusconiana sul potere dell’edonismo e dell’apparenza? Non c’è una contraddizione di fondo?

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Non credo che si debba intendere per berlusconismo usare la tv, un mezzo così popolare. Il problema è il conflitto di interessi. Il reality è un genere, ormai. Bisogna giudicare i reality in base a quello che propongono: non avrei fatto altri reality. Nell’Isola dei Famosi non c’è umiliazione della persona ma il vaglio della resistenza fisica e psicologica. Mi interessava l’idea della convivenza forzata immersa nella natura. La gente deve essere giudicata dal comportamento: si possono avere comportamenti molto più trash anche in trasmissioni giornalistiche.

Il nostro forum è stato invaso dai messaggi sull’Isola. Un nostro lettore ha scritto sulla tua esperienza: "È stato come raccontare le favole ai bambini: sono favole, ma intanto i bimbi imparano".
Bella frase. Tantissimi bambini hanno seguito L’Isola dei Famosi: è incredibile essere riconosciuta dai bimbi. Il tema delle favole mi piace molto. Pubblicherò a maggio un libro di fiabe intitolato "Le favole non dette" per Bompiani. Sono due favole, Pinocchio e La Sirenetta, riscritte in chiave transgender e tre originali.

Non pensi che la svolta del gioco non sia stata tanto lo svelamento del bacio tra Belen e Rossano ma piuttosto aver smascherato la contessa De Blanc che ha spedito Ela Weber sull’Isola dei Lavori Forzati…
Ho una grande intuizione, forse è la mia parte femminile più sviluppata: gli altri concorrenti erano prevedibili. Ho avvertito subito che nella contessa c’era qualcosa di strano e perfido, mi ricordava la matrigna di Biancaneve. Mi ha dato più fastidio la contessa De Blanc che toglie la felpa a Carlo che non il "faggot" detto da Rossano.

Veniamo alle note dolenti. È venuto fuori un tuo punto debole, una sorta di sindrome di Mike Bongiorno: se ti mettono due cuffie non capisci più una mazza e sbagli anche le domande più facili come quella sul muro di Berlino!
Non mi ricordo le date ma quella di Stonewall la conosco bene. E poi ero affamata e stressata, sarà stata una questione ormonale!

Come è cambiata la tua vita quotidiana dopo l’Isola?

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Mi sembra di avere un consenso più ampio, più trasversale e non solo di parte. Ho ricevuto mail da parte di cattolici e di persone di destra. Deve aver colpito il fatto che mi sono comportata come sono nella vita. Sono tornata a Foggia, la mia città, dove ci sono state scene felliniane! Il conducente di un autobus ha fermato il mezzo e ha fatto scendere la gente che voleva salutarmi…

Non pensi che si tratti di un fenomeno sociologico che è stato strumentalizzato politicamente? La comunità glbt l’ha vissuta anche come una vittoria dell’intero movimento. Per te questo trionfo che significato ha?
È stata una piccola battaglia vinta, una tappa in più di questo gioco dell’oca del riconoscimento della nostra affettività. La politica non c’entra nulla. Spesso con Carlo abbiamo pregato insieme, io buddista e lui cattolico, è stato un grande esempio di confidenza. È stato un modo per rendere più confidenziale e meno inquietante il tema transgender e spero che se un’inquilina ha una nuova vicina trans non indica una riunione di condominio per cacciarla oppure che una transgender possa avere una possibilità in più in un colloquio di lavoro.

Parlando invece di politica, se il comunismo è morto non si è già reincarnato in una sorta di transcomunismo dall’identità mutevole?

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Il mio testo di riferimento è ‘Elementi di critica omosessuale’ di Mario Mieli in cui si parlava di ‘gaio comunismo’ e non ‘Il Capitale’ di Marx. Il comunismo è lotta per l’uguaglianza sociale: le nostre rivendicazioni rientrano a pieno titolo in questa battaglia.

Domani sarai al sit-in di Roma, vero?
La manifestazione di domani è molto importante, io ci sarò. Non sono cambiata! Hanno passato il segno, siamo arrivati al punto da dire il dialogo con i musulmani non va bene ma con i fondamentalisti sì.

E la tua attività artistica come procederà?
Sto vagliando molte proposte, tra cui alcune sceneggiature. Sono come la Titina: tutti mi vogliono e tutti mi cercano, ma devo stare attenta a fare le scelte giuste. Non tradirò mai la causa glbtq, mi reputo una militante. Mi piacerebbe fare quest’anno quello che non ho potuto fare l’anno scorso vista la crisi del governo: ero ad Auschwitz per la Giornata della Memoria a parlare dei gay nei lager ma Mastella mi ha fatto rientrare. 

Ma le indiscrezioni di Novella 2000 su una tua presunta love story?
Hanno scritto: "Un noto imprenditore regala collana a Luxuria"… Ma è un amico più donna di me che mi ha detto urlando: "Mettiti questa collana al collo, è pazzesca!". Ci siamo fatto un sacco di risate… Non ho fidanzati ma vi ringrazio dell’interessamento.

Ti piacerebbe avere un bambino?
No, né adottato né mio. Bisogna crederci veramente, l’adozione la lascio fare agli omosessuali che hanno un forte senso di omogenitorialità.

E il regalo per Natale che ti piacerebbe ricevere?
Un fidanzato!

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