Ricevuta la fiducia alla Camera nella giornata di ieri, Giorgia Meloni è oggi sbarcata al Senato per il doveroso bis parlamentare. Nel corso della discussione odierna si è fatta sentire la senatrice Alessandra Maiorino, Portavoce M5S al Senato della Repubblica nonché coordinatrice Comitato Politiche di Genere e Diritti Civili del Movimento.
Maiorino, che ha presentato una legge sul matrimonio egualitario, ha sottolineato come di reali ‘novità’ all’interno di questo Governo ce ne siano davvero poche. D’altronde ben 11 ministri erano già ministri nell’ultimo disastroso Governo Berlusconi. “Noi li conosciamo bene, perché tutti sono in politica da 20 o 30 anni”, ha ricordato Maiorino. “Sono sempre loro, quelli del lodo Alfano, di Ruby Rubacuori nipote di Mubarak, quelli che hanno quasi portato al default l’Italia, che usano gli idranti sui senzatetto e vietano l’elemosina. Quelli che per cinque volte non hanno votato il PNRR e il Next generation EU e oggi ne dovranno assicurare l’attuazione“.
Maiorino ha poi virato sui diritti civili e sull’omotransfobia più volte esplicitata non solo da Meloni e dal vicepremier Matteo Salvini ma anche dalla ministra Roccella e dal presidente della Camera Lorenzo Fontana. “Siete gli stessi del Congresso di Verona, dove chi oggi siede sulla terza carica dello stato ha definito le coppie dello stesso sesso, schifezze. Lei stesso, presidente del Consiglio, in quel di Andalusia, parlando con il partito di estrema destra spagnolo Vox, ha parlato di lobby del gender. Voglio informarla signor presidente che le persone LGBTQI* in Italia, nella nazione che lei si accinge a guidare, sono il 15% dei suoi connazionali e delle sue connazionali. E voglio sperare che lei e il suo governo mostri maggior rispetto per queste persone“.
Dopo aver utilizzato sempre e solo il maschile nel confrontarsi con Meloni, come richiesto dalla stessa premier, l’affondo finale della senatrice 5 Stelle: “Rispetto il suo desiderio di utilizzare il maschile per sè. Figuriamoci se proprio io non rispettassi un simile desiderio, di utilizzare il genere a cui più si sente di appartenere. Però le chiedo, signor presidente del consiglio. Le chiedo cosa è più ideologico, se pretendere di utilizzare il femminile per le donne e il maschile per gli uomini o imporre di utilizzare il maschile per le donne“.
“Bene“, il commento conclusivo del presidente del Senato Ignazio La Russa, con un inaccettabile “si fa per dire” a seguire, come se la 2a Carica dello Stato non dovesse essere arbitro imparziale, senza maglia di alcun partito nascosta sotto giacca e cravatta. Fingiamo stupore, dinanzi a ciò che da mesi era ampiamente già scritto.
A seguire l’intervista che abbiamo fatto ad Alessandra Maiorino in relazione alla nascita dell’intergruppo parlamentare per la tutela e la promozione dei diritti delle persone LGBTI+, dalla senatrice proposto.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.