Home / News / Omofobia a Pisa: minorenne aggredita fuori da scuola

Omofobia a Pisa: minorenne aggredita fuori da scuola

La studentessa è stata accerchiata tra insulti omofobi e prese in giro.

omofobia a pisa
0:00
Ascolta l'articolo
2 min. di lettura

A sole poche settimane dallo Spirit Day, anche conosciuta come giornata contro il bullismo omobitransfobico, arriva notizia di un altro episodio di omofobia: è successo a Pisa, dove un’adolescente è stata aggredita appena fuori il liceo, in Piazza Santa Caterina, da un gruppo di coetanei.

Un gruppo di ragazzi della mia stessa età, che conosco per nome e cognome si è avvicinato a me e alla mia amica e ha iniziato a schernirmi con frasi omofobe e battute.” racconta la ragazza al quotidiano La Nazione “A quel punto ho usato il telefono per difendermi e ho iniziato a riprenderli. Uno di loro mi ha preso il telefono di mano e lo ha scaraventato per terra“.

La famiglia ha sporto denuncia e stando alla stampa locale si stanno verificando accertamenti per confermare o meno la movente omofobica, ma la vittima conferma di essere stato aggredita “solo perché gay”, costringendola a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine per evitare il peggio.

Mentre la procura del tribunale dei minorenni di Firenze sta cercando di ricostruire la vicenda e individuare i responsabili, l’episodio arriva a ridosso dall’affossamento della proposta di prevenzione al bullismo nei licei tra città e provincia nel comune di Pisa: “Vogliamo affermare il nostro totale dissenso nei confronti della bocciatura del progetto finalizzato alla prevenzione del bullismo, delle discriminazioni e della violenza di genere” scrivono nella nota dei 300 docenti partecipanti “La ragione di tale scelta risiederebbe nella considerazione che il diritto di educare al rispetto degli altri, compresa la riflessione sugli stereotipi e la violenza di genere, debba mantenersi a esclusivo appannaggio delle famiglie. Un fatto gravissimo, che contribuisce a rendere sempre più vulnerabili la scuola, gli studenti, gli insegnanti e che lede la libertà di insegnamento. In questo modo si attaccano saperi e competenze in tema di rispetto e di cultura della parità, insegnamenti cruciali per intervenire efficacemente in contrasto alla violenza e alla discriminazione“.

Come ben sappiamo non è né il primo né l’ultimo episodio di bullismo omobitransfobico, ma è parte di un problema sistemico che spesso porta ad esiti tragici: dal caso di Andrea, quindicenne chiamato “il ragazzo dai pantaloni di casa” che si è tolto la vita lo scorso 20 Novembre 2012 (abbiamo raccontato la sua storia qui) alla recente triste storia di Chiara, 19 transgender di Napoli, morta suicida in seguito agli innumerevoli abusi subiti tra i banchi di scuola e in famiglia.

Un brutto incubo che ci si porta dietro anche nel mondo dello spettacolo, come ha raccontato recentemente Michele Bravi: “Quando succedevano quegli atti di bullismo, ero nello stato più brutto di tutti. Non stavo.” dice l’artista in una puntata di Belve ” Per me era la normalità, era una cosa che non mi piaceva della giornata e in quel momento chiudevo gli occhi”.

© Riproduzione Riservata
Entra nel nostro canale Telegram Entra nel nostro canale Google

Resta aggiornato. Seguici su:

Facebook Follow Twitter Follow Instagram Follow

Lascia un commento

Per inviare un commento !