Un’altra omelia contro il DDL Zan. Due settimane dopo l’Arcivescovo Crepaldi, è stato Don Calogero, da Palermo, a sfruttare la messa per fare campagna di disinformazione sulla legge contro l’omotransfobia. In una piazza gremita e in silenzio, il parroco si è preso 7 minuti di tempo per attaccare la comunità LGBT e stroncare il DDL, veicolando pure e semplici fake news.
In Senato c’è una legge bavaglio che vogliono approvare, la legge Zan-Scalfarotto. È una legge che parla del reato di omofobia, cioè che se tu esprimi un parere contrario ai gruppi omosessualisti puoi andare in galera. Se tu dici “non sono d’accordo che due uomini adottano un bambino” puoi essere denunziato e processato. Se a scuola a tuo figlio vengono a fare educazione gender, che non vi sto qui a spiegare cos’è ma è un andare contro la Natura che Dio ha creato, una madre che si ribella può andare sotto processo. Adesso in Italia abbiamo le categorie protette. Sui preti puoi dire tutto, Dio lo puoi bestemmiare, sui giornalisti puoi dire tutto, sui politici no, sugli omosessuali se parli vai in galera. Qua non si tratta di non rispettare le persone contro queste tendenze, figuratevi, ma qui si tratta di voler mettere il bagaglio alla libertà di pensiero e di opinione, da parte di quelli che si dicono liberali e democratici. È vergognoso se passa una legge di questo tipo, e se passa questa legge con questa predica rischio la denunzia. Ma non ho problemi. La Bibbia stessa va a denunziare, perché dice ‘maschi e femmina Dio li creò’. Eh no, è un imposizione. E se poi leggiamo il capitolo primo di San Paolo ai Romani, dove parla di rapporti contronatura, Paolo va bruciato in pubblica piazza.
Minuti di pura follia, visto e considerato come più volte detto non esiste il reato di propaganda all’interno del DDL Zan, un comizio politico a tutti gli effetti con microfono e decine di persone ad ascoltarlo, se non fosse che Don Calogero D’Ugo non sia un candidato leghista, bensì un sacerdote. Non a caso la cantilena è sempre la stessa, visto e considerato che il parroco va anche ad abbracciare il solito tema delle ‘priorità’ politiche. “Oggi con tutti i guai che in Italia abbiamo, con le aziende che falliscono, con la gente che non ha più lavoro, con il turismo bloccato, vedi che manovre si fanno, che problemi ci sono“. Ma il parroco, attenzione, precisa: “Non parlo contro nessuna persona che io devo amare perché Gesù mi dice di amare persino i nemici, figuratevi se non amo chi ha certe tendenze. Ma dopo amarli dico la verità. Parlo contro il rischio gravissimo di tapparci la bocca e il pensiero. Alcuni si arrocheranno il diritto di dire ‘di questo tu non devi parlare’. Siamo tornati alle classi protette“.
Nei suoi deliri propagandistici il parroco cavalca la metafora della ‘zizzania’, seminata “dal demonio con i suoi spiriti malvagi che lo aiutano“, scivolando però in un passaggio. “Ogni volta che un cuore è menzognero ed egoista, non appartiene più a Dio ma a Satana“. Ecco, caro Don Calogero D’Ugo, provi a guardarsi allo specchio.
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Dovete ficcarvi in quella testaccia dura che le vostre opinioni , il vostro modo di intendere la vita , valgono solo e solo per voi. Non sposate un gay , non abortite , non divorziate , qualcuno dice le siete obbligati a farlo ? Cosa direbbe il nostro Renzo Loi se qualcuno dicesse che i sacramenti sono un disordine , una cosa innaturale , non si sentirebbe offeso ? Innocenzo Terzo e la parola eretico è finita con la Rivoluzione Francese , vige ancora in qualche selvaggio Paese islamico .
Propaganda politica della peggior specie, ignorati completamente i casi di violenza e persecuzione di cui sono quotidianamente vittime i gay in Italia, falsificazione totale dello spirito della legge. I un'omelia dovrebbe venir fuori lo spirito del Vangelo. Qui vedo solo odio, prevaricazione, bullismo.
fattevene una ragione. don calogero ha detto solo la verita'.