Papa Francesco torna a parlare di omosessualità in un’intervista all’agenzia di stampa Associated Press. Nella prima intervista dalla morte di Ratzinger, Bergoglio punta il dito verso i vescovi cattolici che promuovono la criminalizzazione dell’omosessualità nei paesi in cui questa viene ancora perseguitata come un crimine. Sono 70 infatti i paesi che ancora oggi considerano l’orientamento omosessuale un reato da perseguire, alcuni dei quali anche con la pena di morte (qui il nostro resoconto su tutti i paesi).
“La condanna dell’omosessualità arriva da molto lontano – spiega Papa Francesco – Oggi credo che i Paesi che hanno condanne legali siano più di cinquanta (sono più di 70 come spieghiamo qui ndr). E di questi credo che una decina abbiano la pena di morte. Non la nominano direttamente, ma dicono ‘coloro che hanno comportamenti innaturali’. Cercano di dirlo in modo nascosto. Ma ci sono Paesi o almeno culture che hanno questa forte tendenza. Penso che sia ingiusto. Qui in udienza io ricevo gruppi di persone così (ve l’abbiamo raccontato qui ndr). Siamo tutti figli di Dio e Dio ci ama così come siamo e per la forza che ognuno di noi ha di lottare per la propria dignità”.
Nel libro appena pubblicato“La paura come dono” (scritto con Salvo Noé, Edizioni San Paolo), Papa Francesco aveva condannato la discriminazione contro le persone LGBTQIA+ e aveva ricordato che “Dio non rinnega le persone omosessualii (qui il confronto con quanto scritto invece da Ratzinger >)“.
È tuttavia utile ricordare che il gesuita Bergoglio, sul tema omosessualità, oscilla tra posizioni di tolleranza e giudizi di condanna. Proprio nell’intervista ad Associated Press, Bergoglio spiega che l’omosessualità non può essere considerata un crimine, ma certamente è un peccato.
“Essere omosessuali non è un crimine, ma è un peccato – spiega Bergoglio – prima distinguiamo tra peccato e crimine. Ma è peccato anche la mancanza di carità verso il prossimo, e allora? Ogni uomo e ogni donna devono avere una finestra nella loro vita alla quale rivolgere la loro speranza e poter ricevere la dignità di Dio. Ed essere omosessuali non è un delitto, è una condizione umana”.
Secondo FrancoGrillini, Presidente onorario di Gaynet, sono positive le dichiarazioni di Papa Francesco “contro la criminalizzazione internazionale dell’omosessualità e contro i vescovi che sostengono queste le leggi in molti paesi del mondo dove, in alcuni casi, è prevista persino la pena di morte“.
Nella nota Grillini lancia un appello alla Presidente del Consiglio Meloni e al Ministro degli Esteri Tajani affinché l’Italia sia in prima fila per la campagna internazionale di decriminalizzazione dell’omosessualità. Proprio Meloni, ricorda Grillini nella nota, sfidò il Governo Draghi, proponendo di bloccare le relazioni con paesi che criminalizzano l’omosessualità.
Nel Luglio 2021 infatti Giorgia Meloni, all’epoca all’opposizione, chiese fermamente all’allora Presidente del Consiglio Mario Draghi di “fermare gli accordi commerciali con tutti quei Paesi che considerano l’omosessualità un reato”.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.