Il Corriere della Sera continua con l’inchiesta che sta sconvolgendo il Vaticano, tanto da avere indotto addirittura Papa Francesco a chiedere scusa, e facendo sicuramente passare molte notti insonni a svariati prelati.
GLI ARTICOLI DELL’INCHIESTA:
– Giro di escort gay nella Chiesa romana: parla uno dei gigolò
– Scandalo prostituzione gay a Roma: rimossi diversi prelati
– Scandalo escort nella chiesa romana: si allarga l’inchiesta
– I carmelitani scalzi? Mi davano 100 euro e si facevano frustare
– l’intervista all’ex compagno del superiore: la relazione era durata un anno
Oggi è il turno dell’escort cinquantenne romano, già intervistato ieri a Domenica Live, il programma su Canale 5 di Barbara D’Urso: è pronto a partire per il Nord Est, sicuramente per sfuggire alla pressione mediatica che lui ed il suo collega stanno subendo. Lì, dice, troverà qualcuno disposto ad accoglierlo: le sue condizioni economiche e di salute, infatti, non son buone.
Dall’intervista emergono nuovi dettagli decisamente ed ulteriormente imbarazzanti. Ad esempio che gli incontri sessuali con il superiore dell’Ordine dei Carmelitani, ora trasferito all’estero, avvenivano anche dentro la Basilica di Santa Teresa d’Avila, a due passi da Villa Borghese e da Via Veneto. “No, con padre S. ci sono stato pure qua, nella Curia generalizia – racconta -. Arrivavo alla nove e mezza di sera all’ingresso principale e lui mi veniva a prendere nell’atrio. Poi mi faceva uscire dalla parte opposta”.
Pagava bene il superiore, anche 250-300 euro a volta. Ed utilizzava non la sua camera da letto, ma una stanza per i ricevimenti dei fedeli, ai piani superiori della Curia generalizia. Ma niente baci negli incontri sessuali con l’altro prelato della Basilica: “Con padre G. fu un rapporto così, non tanto stretto. Mi ha baciato, mi ha toccato, ha fatto altro, ma non siamo mica stati a letto, eh…”. E così conferma un dettaglio già conosciuto, e cioè che erano due i prelati della Basilica che “ricevevano” e frequentavano escort. Quest’ultimo però pagava meno, anche solo 50 euro.
Poi racconta anche di un terzo monsignore: “Era polacco, ora è anziano. Sta in una basilica. Quando lo conobbi gli dicevo: guarda, monsignor J., io con te ci vengo, ma ho bisogno di 50-100 euro”. Gli incontri con lui avvenivano a Capocotta, nel 2012 e nel 2013, sulle dune: ma questa volta il monsignore era più appassionato, perchè baciava. Poi, ancora, un altro parroco, di Ladispoli: una quindicina d’anni fa, quando, racconta, si pagava ancora in lire e lui riceveva dal cliente anche 300.000 delle vecchie lire. “Con don A. abbiamo fatto di tutto”, racconta: con lui dormiva pure in Chiesa.
Insomma, la vicenda come era scontato si allarga. Basta che qualche altro escort decida a parlare, e non v’è dubbio alcuno che il pentolone delle frequentazioni gay di alti prelati della Curia romana sarà completamente aperto.
GLI ARTICOLI DELL’INCHIESTA:
– Giro di escort gay nella Chiesa romana: parla uno dei gigolò
– Scandalo prostituzione gay a Roma: rimossi diversi prelati
– Scandalo escort nella chiesa romana: si allarga l’inchiesta
– I carmelitani scalzi? Mi davano 100 euro e si facevano frustare
– l’intervista all’ex compagno del superiore: la relazione era durata un anno
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