48 ore dopo l’aggressione romana ai danni di un 21enne, pestato e rapinato solo perché omosessuale, l’omofobia è tornata a colpire.
Vittima, secondo quanto riportato da ParmaToday, un ragazzo di 19 anni, insultato e picchiato nella notte tra lunedì 9 e martedì 10 aprile. L’aggressione è avvenuta nei pressi di un locale di via d’Azeglio, nel cuore di Parma, mentre era in compagnia di amici. La serata ha preso una piega inaspettata quando un gruppo di ragazzi ha iniziato ad insultare lui e gli amici, con epiteti chiaramente omofobi, per poi passare alle botte. Colpito da un pugno, il ragazzo è tornato a casa con il labbro spaccato.
“Ieri sera mi trovavo in compagnia di un amico all’interno di un locale in via d’Azeglio che ogni tanto frequento”. “L’atmosfera tra di noi era tranquilla e ad un certo punto abbiamo iniziato a baciarci. Un gruppetto di ragazzi, che si trovavano anche loro nel locale, hanno iniziato a insultarci con epiteti omofobi molto pesanti. Noi non abbiamo reagito ma dalle parole sono subito passati ai fatti: uno di loro mi ha sferrato un pugno, che mi ha colpito al labbro, provocandomi una ferita”. “Per giustificarsi uno di loro ha detto che il problema era che io avevo offerto da bere a una ragazza del loro gruppo ma ovviamente non era vero; ci hanno insultato in quanto gay ed aggredito proprio per quel motivo“.
Si attendono risposte da parte del Comune, per ora silente, ma è innegabile che l’odio omofobo sia diventato un problema non più trascurabile da parte delle istituzioni nazionali. C’è una legge contro l’omotransfobia da far immediatamente tornare nelle aule parlamentari, prima che botte e insulti diventino sempre più l’amara e inaccettabile consuetudine quotidiana.
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