Conquistata la sua 3a Olimpiade, Gus Kenworthy, 30enne sciatore freestyle, attore e attivista LGBT già medaglia d’argento ai Giochi olimpici invernali di Soči 2014, è sbarcato a Pechino e ha subito bombardato la Cina omotransfobica che fa sparire Grindr dai propri store e bandito ‘gli effeminati‘ dalla tv pubblica.
Nel giorno della cerimonia d’apertura, con la Cina che ha chiesto agli atleti presenti di “essere responsabili” nelle proprie eventuali dichiarazioni politiche, Kenworthy si è lanciato in avanti con coraggio e senza paura. “Probabilmente sono un cretino a farlo, ma non riesco a tenere la bocca chiusa“, ha confessato Gus a Sportsmail. “Non credo che alla Cina dovrebbe essere consentito ospitare un’Olimpiade. Non credo che a nessun Paese che abbia posizioni atroci sui diritti umani dovrebbe essere permesso di ospitare le Olimpiadi”.
E non è finita qui. Kenworthy ha ricordato come nel 2014, durante le Olimpiadi di Sochi, in Russia, chiesero a tutti gli atleti di non parlare di diritti LGBT, causa legge contro la propaganda gay presente nel Paese. “All’epoca ero ancora represso, non ebbi il coraggio di espormi. Me ne sono pentito”. L’anno dopo, nel 2015, Gus ha fatto pubblicamente coming out e da allora è diventato attivista LGBTQ. Da due anni è felicemente fidanzato con Adam Umhoefer.
“A tutti noi è stata data una voce ed è importante usarla. Dal momento che le Olimpiadi riguardano l’unione tra popoli, dovrebbero essere qualcosa che sappia andare oltre i soldi, un Paese non dovrebbe avere l’opportunità di ospitarle o persino competere se ha una posizione negativa sulle questioni dei diritti umani“, ha insisito Gus. “Il CIO ha il potere di fare davvero la differenza e se sei un Paese con così orribili posizioni sui diritti umani e sui diritti LGBTQ, non dovresti avere quel gigantesco onore e prestigio di ospitare le Olimpiadi. E quei Paesi in cui l’omosessualità è punibile con la morte o il carcere non dovrebbero poter competere”.
Parole che pesano come macigni, anche perché pronunciate da un ex medagliato attualmente in gara. Anche Adam Rippon, ex pattinatore olimpico oggi allenatore dell’atleta USA Mariah Bell e fresco sposo con l’amato Jussi, si è espresso in tal senso. “Penso che i cinesi organizzeranno giochi fantastici e si assicureranno che tutti siano il più al sicuro possibile, ma quando si tratta di diritti umani, stiamo comunque entrando in un Paese comunista”, ha sottolineato Rippon a Reuters. “E penso il CIO dovrebbe porre più attenzione, quando va a decidere dove programmare un’Olimpiade. Alla luce di tutte le violazioni dei diritti umani in Cina, ti viene da chiederti perché sia stato comunque loro permesso di ospitare questi Giochi”.
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