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Pradaddy, Miuccia Prada manda il daddy in passerella: apologia della maturità

La signora della moda manda i suoi messaggi di contro-tendenza e illuminazione.


2 min. di lettura
Pra daddy, Miuccia Prada manda il daddy in passerella: apologia della maturità


Tra i dieci volti hollywoodiani che hanno calcato l’ultima sfilata di Prada, tenuta questo weekend, a spiccare sono Kyle MacLachlan e Jeff Goldblum.

Il primo apre con pantaloni di raso blu, l’altro chiude avvolto in un cappotto nero bordato di pelliccia, entrambi generatori di daddy issues da ogni angolazione.

Se MacLachlan è il professore di filosofia gentile e paziente di cui ti infatui durante la preparazione della tesi, Goldblum è il vicedirettore che attraversa i corridoi dell’ufficio troppo incazzato per fargli domande.

Abbiamo voluto uomini veri, figure riconosciute” dichiarano Miuccia e il direttore co-creativo Raf Simons che hanno scelto per i due attori over-60 dei completi monocromatici, in totale opposizione ai colori fluo degli altri modelli più giovani.

Lo stesso Goldblum negli anni non ha mai nascosto il suo amore per Prada: perfettamente a suo agio tra camicie a fiori trasandate, stampe giganti, e colletti di pizzo, è sempre stato il perfetto incrocio tra tuo padre alla festa barbecue e una fashion victim irriverente e autoironica.

 

Pra daddy, Miuccia Prada manda il daddy in passerella: apologia della maturità

Jeff Goldblum in Prada al TCM 10th Annual Classic Film Festival, 2019

 

 

Pra daddy, Miuccia Prada manda il daddy in passerella: apologia della maturità

Gary Oldman (63) pe la collezione autunno inverno 2012-13 di Prada

 

Non è la prima volta che Miuccia Prada ha celebrato il fascino dell’uomo maturo: per la collezione autunno-inverno del 2012 a percorrere la passerella furono William Dafoe, Tim Roth, e Gary Oldman.
Ma se nel 2012 si celebrava il solito uomo al potere , nel 2022 Prada preferisce parlarci di un uomo qualunque nel proprio quotidiano, rivisitando la pragmaticità dell’uniforme da lavoro, svincolandolo da qualunque arroganza o stereotipo di bellezza.

Ho immaginato una moda significativa e a capi che avessero un senso” spiega Miuccia “Abiti che fanno sentire le persone importanti e che quindi sono, di per sé, importanti, non qualcosa da scartare”

.

E menomale, perché in brevi secondi i due attori incarnano la quintessenza del daddy: zero pose o forzature, per nulla impettiti ma sciolti e liberi come se stessero a casa loro, manifestando lo sguardo fiero e il fascino sicuro di chi non ha bisogno di dimostrarci nulla, nemmeno ad una sfilata haute couture.

Tra i volti noti selezionati dai due designer anche Filippo Scotti, giovane promessa del cinema, protagonista dell’ultimo film di Paolo SorrentinoÈ stata la mano di Dio“.

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