Il Pride Month è iniziato e tornano questo weekend i cortei dell’orgoglio LGBTQIA+ in tutta Italia. Mai come quest’anno le date e le città chiamate a portare in piazza il nostro trionfo d’amore e unicità sono tante: qui tutte le date e le città italiane di Pride 2023.
Perché Pride? Perché Orgoglio? Qui il nostro editoriale sulle ragioni che ci sono per celebrare, fuori e dentro di te. Vibranti le parole del messaggio del Presidente USA Biden (ne abbiamo parlato qui). In Italia, nessuna istituzione repubblicana quest’anno ha proferito parola sul mese dell’orgoglio queer.
Si arriva così al secondo weekend di Pride 2023. Ieri si è celebrato il Pride alternativo romano: il Priot Pride. Lo scorso weekend la parata LGBTQIA+ ha sfilato per le strade di Piacenza, Novara e Alessandria (qui il nostro resoconto).
Oggi 3 Giugno, il Pride si svolge in tre città. A Trento si tiene il Dolomiti Pride, con un raduno alle 15 in piazza Dante.
A Padova il Padova Pride ha il suo appuntamento alle 15 in piazza Garibaldi.
Infin il Pavia Pride parte alle 16.30, con un raduno fissato a piazzale Ponte Ticino. “Sul nostro palco trovano spazio le grandi sfide e le ferite aperte della comunità” hanno detto l* ragazz* del Pavia Pride nell’intervista a Gay.it. (Purtroppo né il comitato del Dolomiti Pride, né quello del Padova Pride hanno risposto alle domande poste da Gay.it ndr).
Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay, afferma:
“Ci dirigiamo verso le piazze nei giorni in cui sperimentiamo direttamente la gravità dell’odio ideologico che si abbatte sulla nostra comunità“. Continua dicendo: “Mentre il Parlamento sta discutendo una proposta di legge per penalizzare coloro che si sottopongono a gestazione per altri all’estero, una misura inserita in un contesto di persecuzione governativa contro le famiglie arcobaleno, il tribunale di Milano ordina la registrazione del genitore non biologico in una famiglia omogenitoriale, a seguito della morte del partner, che era il genitore biologico. I tribunali ancora una volta intervengono con urgenza per ripristinare una minima giustizia, quando la politica opprime, discrimina, ostacola e specula. È una violenza dello Stato, lo affermiamo con forza, così come è indubbiamente una violenza dello Stato l’aggressione subita da una donna trans a Milano da parte degli agenti della Polizia locale, come è evidente nel video che circola da giorni in Italia e nel resto del mondo, e che racconta il nostro Paese in questo momento storico meglio di qualsiasi parola. Allo stesso modo, il silenzio della premier Giorgia Meloni su questi fatti è significativo“, conclude Piazzoni.
immagine di copertina: Foto fornita da Uff. Stampa Arcigay
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