Vladimir Putin è tornato a vomitare omotransfobia in un discorso alla nazione in cui ha presentare l’illegale annessione alla Russia di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia, 4 territori ucraini che Putin ha ora dichiarato ufficialmente russi con tanto di referendum farlocco.
Il presidente ha tuonato contro la NATO e gli Stati Uniti d’America, accusando loro di “sputare” sul “diritto naturale di miliardi di persone“, legato a “libertà, giustizia e alla possibilità di determinare il proprio futuro“, spostando il mondo verso una “negazione radicale delle norme morali, della religione e della famiglia“.
Ed è qui che Putin si è rivolto a “tutti i cittadini della Russia”, chiedendo loro: “Vogliamo avere, qui, nel nostro Paese, in Russia, il genitore numero uno, il numero due, il numero tre, invece di mamma e papà? Sono impazziti là fuori? Vogliamo davvero che le perversioni che portano al degrado e all’estinzione siano imposte ai bambini delle nostre scuole fin dalle elementari? Per essere inculcato loro che ci sono vari generi presunti, oltre all’essere donne e uomini, offrendo loro operazioni per il di cambio di sesso? Vogliamo tutto questo per il nostro Paese e per i nostri figli? Per noi tutto questo è inaccettabile, abbiamo un futuro diverso, il nostro futuro“.
Dichiarazioni tremendamente familiari, alle nostre orecchie, perché molto simili a quanto urlato dai palchi di tutta Italia negli ultimi 5 anni da Matteo Salvini e dalla destra nazionale formata da Lega e Fratelli d’Italia.
Ma l’enorme fake news “Genitore 1 e Genitore 2” che piace tanto a Salvini, era ed è rimasta per l’appunto una menzogna. La famigerata dicitura “Genitore 1” e “Genitore 2” sui documenti dei più piccoli per volontà del Governo Renzi non è mai apparsa. Mai.
Salvini ci ha costruito sopra una leggenda metropolitana, da ripetere a pappagallo comizio dopo comizio. Nella sezione “Genitori” della “carta d’identità elettronica” (Cie) si leggeva semplicemente «cognome e nome dei genitori o di chi ne fa le veci», con la traduzione inglese «parents – tutor’s name». Tutto qui. “Genitori” al posto di “padre e madre” serviva anche, se non soprattutto, per garantire conformità al quadro normativo introdotto dal regolamento europeo e superare le problematiche applicative segnalate dal Garante dei dati personali, che sottolineò come il tornare ad utilizzare termini come “padre e madre” potesse avere degli “effetti discriminatori”, ad esempio su quei minori che non avevano una figura paterna o materna, creando così dei problemi nella raccolta dei dati e nel rispetto delle normative europee.
Che la propaganda leghista sia identica a quella putiniana, dovrebbe far riflettere molti elettori del carroccio. E non solo loro. Nel giugno del 2013 Putin ha voluto la famigerata legge che vieta la cosiddetta “propaganda gay”, a “protezione dei bambini”. Legge che Putin vorrebbe ora estendere anche agli adulti, aprendo così alla totale censura, mettendo automaticamente a tacere organizzazioni LGBTQ, eventi, siti e media.