Finito per l’ennesima volta nella bufera a causa di un vecchio video in cui denigra anziani e down, Rocco Casalino, portavoce del presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, ha provato a difendersi dalle pagine del Corriere della Sera.
L’ex gieffino ha confermato la tesi della ‘recita’, perché a suo dire era intervenuto in una scuola di recitazione in cui interpretava un personaggio ‘estremo’, se non fosse che Enrico Fedocci, che curava la lezione, l’abbia pubblicamente smentito, sottolineando come fosse un corso di giornalismo.
“Fedocci ha chiaramente detto di avermi esplicitamente chiesto di provocare gli studenti recitando un personaggio, perché si trattava di una simulazione. Cioè una finta, una recita“, ha insistito Casalino, duramente attaccato non solo dalle opposizioni ma anche dalla comunità ebraica, che ha definito sconcertanti le sue parole («Non possiamo semplificare la seconda Guerra mondiale con Hitler=Male e Ebrei=Poveretti»). Rocco, dinanzi a queste accuse, si è trincerato dietro la maschera dell’omosessuale, pubblicamente raramente indossata. Fino ad oggi.
«Sono omosessuale e ho vissuto da emigrante in Germania negli anni 70 e 80 quando essere italiano implicava essere insultati a giorni alterni come “spaghettifresser”. Fressen significa mangiare ma si usa solo per gli animali. Io ho vissuto sulla mia pelle da sempre già da bambino la discriminazione e il bullismo. Pensare che io possa essere omofobo, razzista, xenofobo, classista o intollerante verso una qualsiasi categoria è semplicemente un’assurdità perché parla la mia storia personale. Ripeto era una recita. I campi di concentramento sono stati un abominio».
Peccato che si possa essere omofobi, razzisti, intolleranti e al tempo stesso omosessuali, vista la spropositata quantità di gay che in Italia votano Matteo Salvini e Giorgia Meloni, che in Brasile eleggono e difendono l’estremista Jair Bolsonaro, che in Francia scendono in piazza al fianco di Marine Le Pen. Si può essere gay e volgari, gay e ignoranti, gay e razzisti, gay e intolleranti, purtroppo. Così come si può essere nigeriani, di colore e ritrovarsi senatori grazie alla Lega Nord. Telefonare a Tony Iwobi.
Utilizzare la ‘carta’ dell’omosessualità per difendersi da porcherie dette e ripetute in passato, recitando una parte o meno a noi non interessa, è quanto mai discutibile. Al signor Rocco Casalino, a lungo portavoce di un Movimento che si è sfilato dal DDL sulle unioni civili a causa di una fiducia nel 2015 guardata con orrore e solo pochi giorni fa dagli stessi grillini riproposta in Parlamento, chiediamo semplicemente di non farci strumento di difesa. D’altronde anche Kevin Spacey ha avuto il coraggio di utilizzare il proprio coming out per ‘difendersi’ dai propri comportamenti molesti dentro e fuori dal set. Tutti sappiamo che fine abbia fatto, e in quel caso, non ce ne voglia il presunto ex ‘attore/provocatore’ Casalino, si parlava di un gigante del cinema mondiale. A volte è molto più semplice chiedere scusa, o banalmente tacere.
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