Samuele Tedesco, l’assessore all’Istruzione di Aosta, nella giornata di ieri ha voluto condividere con il consiglio comunale il disagio che ha vissuto quando era ancora studente. L’odg prevedeva di votare il sostegno al ddl Zan, e proprio per questo Samuele ha voluto prendere la parola, raccontando come veniva bullizzato dai compagni di classe perché gay.
Il ragazzo di 27 anni, presidente Arcigay della Val d’Aosta, durante la seduta ha dichiarato:
Da ragazzino mi sentivo perseguitato e ho pensato anche io al suicidio.
Il racconto di Samuele Tedesco durante il consiglio comunale di Aosta
Davanti all’aula del Consiglio comunale, l’assessore ha voluto raccontare parte della sua vita:
Spesso quando si è piccoli si è soliti dar vita a oggetti inanimati, a pupazzi, a bambole. Io ho iniziato a dar vita a una cintura nel comodino. La guardavo e pensavo che potesse essere quell’oggetto magico a portarmi in un altro mondo, un mondo non fatto di sofferenza, un mondo dove sono intorno a persone che mi amano, dove non sono quella parola con la ‘f’, cioè ‘fr*cio’ ma Samuele e basta.
Io stesso ho iniziato a pensare, all’età di 13 anni, che ‘fr*cio’ fosse il mio vero nome.
Ma se per un bambino, un pupazzo o una bambola sono giochi, dar vita a quella cintura non era certo per divertimento. Il pensiero del suicidio, dietro gli insulti e le aggressioni, era sempre pronto a venire a galla, come una disperata via d’uscita. Samuele Tedesco ha poi continuato il suo discorso, ricordando Andrea Spezzacatena, il ragazzo romano che si è suicidato dopo anni di bullismo omofobico.
Così come Andrea, tante e tanti della comunità Lgbtq, hanno pensato al suicidio. Mi ricordo ancora quando andavo a scuola con il magone. La scuola è stato un luogo che ho rifiutato per tanto, troppo tempo. Ricordo i bigliettini, gli insulti, addirittura un coltellino puntato sul fianco quando in aula magna stavamo guardando un film nientemeno che su Martin Luther King, uno dei padri dei diritti civili. Il panico prevale in quelle situazioni e credo di non aver ringraziato abbastanza il docente e qualche mio compagno che hanno saputo da subito sostenermi.
Il caso di Samuele, come quello di Andrea, sono solo due esempi di quello che molte persone sperimentano a scuola e nella vita quotidiana. E fa capire ancora di più quanto sia importante una legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo.
La seduta del consiglio comunale di Aosta si è conclusa infine con la votazione della proposta di sostegno al ddl Zan, che è stata approvata. La Valle d’Aosta, a livello regionale, ha iniziato nel 2019 l’iter per l’approvazione di una legge di tutela, seguendo come modello il testo approvato dall’Emilia Romagna. Il Covid ha però allungato i lavori nelle commissioni.
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