Soltanto ieri Antonio Suetta, vescovo di Sanremo, puntava il dito contro l’imminente Festival, chiedendo ai diretti interessati di fare ‘attenzione’ nel non veicolare determinate ‘ideologie’. Pronti, via e Sanremo 2022 è partito con la ‘domenica’ di Achille Lauro, seminudo sul palco con tanto di battesimo a fine esibizione.
Immediatamente è partita la polemica politica, con Mario Adinolfi che ha parlato di “provocazione oscena” e di un Sanremo che “pare un manicomio dove sono tutti omosessuali o “fluidi” e vanno in giro mezzi nudi e coi capelli pitturati manco fossimo tribù cheyenne“. Lucio Malan, senatore della Repubblica di Fratelli d’Italia, ha rilanciato la posta, definendo “profanazione” quanto fatto da Achille in diretta tv, “pagato con il canone! Vergogna!“.
Passata la nottata, il monsignore Antonio Suetta ha preso carta e penna per divulgare un lungo comunicato stampa in cui ha definito “triste” l’apertura del Festival della Canzone italiana, che a suo dire avrebbe “confermato la brutta piega che, ormai da tempo, ha preso questo evento canoro e, in generale, il mondo dello spettacolo, servizio pubblico compreso”. “La penosa esibizione del primo cantante ancora una volta ha deriso e profanato i segni sacri della fede cattolica evocando il gesto del Battesimo in un contesto insulso e dissacrante“, ha tuonato Suetta. Indeciso se intervenire o meno, il vescovo ha alla fine ovviamente optato per la polemica, ritenendo doveroso “denunciare ancora una volta come il servizio pubblico non possa e non debba permettere situazioni del genere, sperando ancora che, a livello istituzionale, qualcuno intervenga“. A detta di Suetta codesta contestazione troverà scarso eco nel mondo mediatico “dominato dal pensiero unico“, ma il monsignore si è convinto di dover compiere il suo “dovere di pastore affinché il popolo cristiano, affidato alla mia cura, non patisca scandalo da un silenzio interpretato come indifferenza, o peggio ancora, acquiscenza“.
Alle parole di Adinolfi, Malan e Suetta ha replicato Amadeus, in conferenza stampa. “Non sono stato turbato dall’esibizione di Achille Lauro“, ha confessato il conduttore nonché direttore artistico, che non sapeva cosa avrebbe fatto il cantante a fine esibizione. “È attualità, non ha mancato di rispetto a nessuno. L’artista deve sentirsi libero di esprimersi, in caso contrario teniamo lontano i giovani, anche dalla Chiesa“.
Anche Stefano Coletta, direttore di Rai1, ha preso parola sull’argomento, facendo chiarezza: “Dietro dei profili professionali non c’è mai, almeno per noi che stiamo seduti qui, nessuna volontà di veicolare ideologie, trasgressioni di chissà quale parte. Mi vengono spesso attribuiti codici che chi mi conosce sa che non stanno nè in cielo nè in terra. Dobbiamo accogliere con attenzione la percezione visiva che la Chiesa sta oggi referendo, ma voglio credere alla bontà di Achille Lauro che ha dichiarato di aver fatto quel gesto per inviare un messaggio a sua madre. Non credo sia una scusa. Ogni arte ammette una libertà, accogliamo con dispiacere che la Chiesa legga questa cosa come un affronto al sacramento del battesimo. Achille è andato verso una direzione della rinascita. Mi riferisco a persone che vogliono ostinatamente leggere codici di altro tipo, che nel mio caso non mi rappresentano“.
Prima serata di Sanremo 2022, e la prima vera polemica è ‘finalmente’ partita. Con la consapevolezza che Lauro tornerà sul palco giovedì, venerdì e sabato. Cosa dobbiamo aspettarci?
© Riproduzione Riservata
Visualizza questo post su Instagram