Mentre il mondo, e l’America tutta, segue con il fiato sospeso il conteggio al cardiopalma dei voti arrivati per posta per decretare il nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America, dal Delaware arriva la notizia di Sarah McBride, eletta senatrice con il 90% dei voti. La prima senatrice trans della storia d’America.
30 anni appena, nel 2016 Sarah era diventata la prima persona trans a lavorare alla Casa Bianca come tirocinante, sotto l’amministrazione Barack Obama. Nel 2016 divenne la prima persona trans a parlare ad una convention del partito democratico. Ora ha riscritto la storia. Nel 2013 Sarah era stata fondamentale nell’approvazione della legge contro l’omotransfobia in Delaware, mentre si trovava all’interno del consiglio di amministrazione di Equality Delaware. Per anni ha poi lavorato con il governatore dello stato Jack Markell e il procuratore generale, Beau Biden, tra i figli del candidato presidente Joe. McBride, che rappresenterà il primo distretto del Delaware concentrandosi principalmente sulla riforma della giustizia penale, la parità di accesso all’istruzione, l’assistenza sanitaria a prezzi accessibili e un maggiore accesso alle ferie mediche retribuite, ha dichiarato.
Penso che i risultati di stasera dimostrino quello che ho sempre saputo, ovvero che i residenti di questo distretto sono di buon senso e guardano alle idee dei candidati e non alla loro identità. La mia speranza è che un giovane LGBTQ+ qui in Delaware o in qualsiasi altro posto in questo Paese possa guardare i risultati e sapere che anche la nostra democrazia è abbastanza grande per loro.
“La schiacciante vittoria di Sarah è una potente testimonianza della crescente influenza dei leader transgender nella nostra politica e dà speranza a innumerevoli persone trans che cercano un futuro migliore”, ha affermato la sindaca di Houston Annise Parker, presidente e CEO del LGBTQ Victory Fund. “Durante questa tornata elettorale, Donald Trump e altri cinici politici hanno tentato di usare le persone trans come arma politica, credendo di poter guadagnare popolarità alimentando paura e odio. Per Sarah infrangere quel muro così polarizzante è stato un potente promemoria sul fatto che gli elettori stanno sempre più rifiutando la politica del fanatismo a favore di candidati che difendono l’equità e l’uguaglianza. La sua vittoria ispirerà più persone trans a seguire le sue orme e a candidarsi a cariche pubbliche“.
“Stasera, Sarah ha fatto la storia non solo per se stessa ma per tutta la nostra comunità. Dà voce agli emarginati come rappresentante e avvocato”, ha detto Alphonso David, presidente Human Rights Campaign. “Questa vittoria, la prima di tante nella sua carriera, dimostra che chiunque può realizzare il proprio sogno, indipendentemente dalla propria identità di genere o orientamento sessuale. Anche se ci mancherà averla come dipendente Human Rights Campaign, Sarah rappresenterà senza dubbio nel migliore dei modi il Primo Distretto e non vediamo l’ora di vedere cosa riuscirà a fare”.
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