Maurício Souza, uno dei più noti campioni della pallavolo brasiliana, è stato allontanato dal suo Club per alcuni commenti omofobi sul nuovo Superman bisex della DC Comics.
Non abbiamo fatto in tempo a gioire per la notizia che nei prossimi numeri dei fumetti Superman si rivelerà bisessuale che subito le polemiche e gli attacchi alla decisione della DC Comics sui social hanno dato vita a schermagli e commenti omofobi. Nelle scorse settimane la DC aveva annunciato a sorpresa la novità, che è stata accolta più che bene dalla comunità. Dopo l’ingresso di un personaggio gay nell’universo Marvel, era finalmente arrivato il momento che la rappresentazione riguardasse anche i supereroi.
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È però di un parere diverso il pallavolista brasiliano Maurício Souza, atleta di fama mondiale, che ha affidato a un post su Facebook la sua opinione a riguardo.
«Ah è solo un cartone, non è un grosso problema. Dove andremo a finire…».
Subito il suo commento è stato inondato di risposte, alcune contro il sottotono omofobo, altre che sostenevano la sua posizione. Però si sa, essere un atleta famoso sempre al centro dell’attenzione significa anche dover pagare per gli sbagli fatti pubblicamente. Così, il collega Douglas Souza, schiacciatore di Vibo Valentia, che da anni si batte per i diritti LGBTQ+, ha risposto per le rime scrivendo su Instagram:
«Strano che io non sia diventato eterosessuale nel vedere i supereroi maschi che baciano le donne. Se un’immagine del genere ti preoccupa, mi dispiace, ma ho qualcosa di nuovo per la tua fragile eterosessualità. Sì, ci sarà un bacio. Grazie DC per aver pensato di rappresentare tutti noi e non una sola parte».
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Non solo. L’infelice uscita di Souza non è piaciuta nemmeno agli sponsor, Fiat e Gerdau tra i principali. L’atleta ha provato a placare gli animi con un messaggio di scuse per aver mancato di rispetto sostenendo che non fosse sua intenzione. Ma, troppo tardi! Il Minas, il club nazionale in cui gioca, ha fatto presto a comunicare al giocatore la recessione del contratto. In un comunicato il club ha poi dichiarato:
«Il comportamento di Souza è inaccettabile. Quanto alla squadra brasiliana, non c’è spazio per i professionisti omofobi».
Nonostante la tempestiva reazione della dirigenza del club, Maurício Souza ha ottenuto l’appoggio nientemeno che dal presidente Jair Bolsonaro.
«Oggi tutto è omofobia, tutto è femminismo»,
è stato il suo sfogo riguardo la questione. Nonostante le posizioni del Capo di Stato, negli ultimi anni il Paese ha fatto notevoli passi avanti circa i diritti delle persone queer – i casi di violenza permangono ma come in tutto il resto del mondo, d’altronde. Il matrimonio tra persone dello stesso sesso è stato legalizzato e, se fino a cinque anni fa le terapie di conversione erano ancora incoraggiate, nel 2019 un verdetto della Corte Suprema ha dichiarato l’omofobia un reato.
Souza ha portato sui social gli addii al club, ringraziando i suoi compagni di gioco. Il mondo dello sport, nel frattempo si è diviso. Nel giro di poche ore sono piovuti messaggi rivolti all’ex pallavolista del Minas e alcuni si sono schierati dalla sua parte, come Thiago Gagliasso e il calciatore Felipe Melo. Dai campi di pallavolo ai campi di battaglia delle polemiche sui social: Maurício Souza è senz’altro un precedente. Trovata per non macchiare la propria immagine o finalmente anche ai piani alti si sta iniziando ad essere più sensibili ai commenti omofobi?
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