24 ore dopo il primo matrimonio gay per una coppia di soldatesse, Taiwan è scesa in strada per un Pride clamorosamente partecipato. In 200.000 hanno infatti sfilato per strade di Tapei, quasi tutti senza mascherina. Il motivo? Da circa 200 giorni Taiwan è a zero nuovi contagi, grazie anche al divieto totale di ingresso per turisti stranieri. Il Covid-19, di fatto, è stato debellato.
“Spero che dopo dopo la fine della pandemia, le persone possano tornare a Taiwan e unirsi a noi per il Taipei Pride”, ha detto a Bloomberg Hsu Hui-Qing, 24 anni, con una una bandiera arcobaleno come mantello. “Spero che ogni Paese possa presto avere la situazione Covid-19 sotto controllo”.
Mentre nel resto del mondo il Pride Month è a giugno, Taiwan organizza eventi Pride a fine ottobre per evitare la stagione dei tifoni e per la sua vicinanza ad Halloween. Un Pride, quello di Taiwan, sempre più ricercato anche dalle grandi aziende, con carri firmati Red Bull, Sony e The Gap. “La vita quotidiana a Taiwan è stata poco o niente influenzata dal Coronavirus”, ha detto Wilbert Huang, 30 anni, residente a Taipei. “Ci sembra di vivere in un universo parallelo. Le aziende che una volta facevano affidamento sui visitatori internazionali sono sopravvissute facendo perno sul mercato interno, che ora è in forte espansione perché nessuno viaggia all’estero”.
Taiwan ha legalizzato il matrimonio tra persone dello stesso sesso nel 2019, primo e unico Paese d’Asia a farlo.
Fonte foto: IG
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