Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan è tornato a vomitare omotransfobia. Il 68enne Erdogan, ex primo ministro ed ex sindaco di Istanbul, ha parlato di “degenerazione” al cospetto dei giornalisti, di ritorno dal vertice europeo di Praga.
“Di recente hanno introdotto diritti LGBTQI nella società, cercando di degenerare la nostra struttura familiare. Quindi, faremo quello che serve“, ha precisato Erdogan, come riportato da Anadolu. Minacce omotransfobiche di stato in un Paese già di suo fortemente omotransfobico.
Il mese scorso a Istanbul è andata in scena la più grande protesta anti-LGBT mai vista nel Paese, mentre una petizione per chiedere una legge contro la propaganda LGBTQ+ ha superato le 150.000 firme. In Turchia l’omosessualità non è esplicitamente un crimine, tuttavia viene comunque considerata una violazione alla pubblica morale. Questo porta tantissime persone queer a nascondere il proprio orientamento sessuale o identità di genere per paura d’incontrare discriminazioni e violenze.
Non esiste una legge a tutela della comunità LGBTQ+ in nessun ambito, e secondo i dati raccolti dalla Commissione Europea la Turchia è uno dei paesi più proni alle discriminazioni sul posto di lavoro e in ambito sanitario. Sempre a Istanbul, lo scorso maggio la polizia ha represso il Pride degli studenti LGBTQ+, con oltre 70 arresti. Un mese dopo, oltre 360 persone sono state arrestate per l’Istanbul Pride.
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