A Istanbul la polizia turca ha represso il Pride degli studenti LGBTQ+ organizzato presso l’Università di Boğaziçi, una delle più autorevoli università turche. Agenti in tenuta antisommossa hanno fatto irruzione negli spazi interni dell’ateneo e hanno circondato gli studenti che manifestavano per i diritti della comunità LGBTQ+. Li hanno poi ammanettati e condotti sui propri mezzi. A quanto si apprende soprattutto osservando i video sui social network, la polizia ha potuto liberamente entrare negli spazi interni dell’Università e qui circondare gli studenti per indurli a desistere dal manifestare, fino ad arrestare alcuni di loro. Fonti della polizia dichiarano che ci sono stati 33 arresti. Fonti del collettivo universitario parlano di 70 persone arrestate. Qualche ora dopo tutte le persone sono state rilasciate, secondo quanto riportato dagli stessi collettivi studenteschi LGBTQ+ dell’Università di Boğaziçi.
Boğaziçi Üniversitesi’nde öğrencilerin işkenceyle gözaltına alınma anları. (🎥 Anonim) pic.twitter.com/5y0UZgDgly
— Emre Orman 🇵🇸 (@eemreorman) May 20, 2022
Ma facciamo un passo indietro e grazie anche all’archivio di Gay.it diamo uno sguardo al recente passato della Turchia. Paese facente parte del Consiglio d’Europa e che, come tale, sarebbe tenuto a rispettare la Convenzione europea dei diritti umani.
Dal 2015 il Pride è vietato in Turchia. Già nel 2020 erano stati arrestati 18 studenti. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan aveva dichiarato che “l’omosessualità causa malattie”. Il Pride di Ankara nel 2019 era stato represso. E nel 2017 il leader della più grande organizzazione LGBTQ+ del paese era stato arrestato. Sempre nel 2017 era stato vietato il Pink Life QueerFest, festival di cinema LGBTQ+ di Ankara.
İşbirlikçi özel güvenlik polisten yardım istiyor! https://t.co/UfvdbtBFdq pic.twitter.com/bJVmjPNdgv
— Boğaziçi Direnişi (@budirenisi) May 20, 2022
“Conosco bene la realtà turca – dichiara Yuri Guaiana, attivista per i diritti umani e membro di Più Europa – e nel giugno 2018 ero andato a Istanbul in sostegno e solidarietà con gli attivisti LGBTI turchi partecipando al Pride che la polizia ha disperso con idranti, proiettili di gomma e cani” e nonostante in generale dal 2015 in Turchia siano vietate le marce del Pride a Istanbul “sulla parata all’Università di Boğaziçi– prosegue Guaiana – arrivata alla sua nona edizione, non c’era stato alcun divieto da parte dell’ufficio del governatore né dal rettore.“
In questa pagina alcuni video pubblicati su Twitter mostrano l’azione repressiva violenta della polizia nei confronti di pacifiche persone inermi che manifestano con bandiere arcobaleno e rosa-azzurre.
La Turchia fu il primo paese musulmano a celebrare un Pride nel 2003, tuttavia l’ascesa al potere del presidente Erdogan ha man mano deteriorato il tessuto democratico del paese, fino a trasformare quello che era il più liberale paese musulmano al mondo in una sostanziale dittatura capitalista imperniata su contenimento e manipolazione di valori a sfondo religioso.
All’università di Boğaziçi nel 2021 docenti e studenti avevano protestato per la nomina del rettore Melih Bulu, sostenitore di Erdogan. La nomina era stata effettuata per decreto direttamente dalla presidenza del paese. La polizia represse le manifestazioni di protesta, arrestando 159 studenti. In particolare 4 di loro furono portati a processo a causa di un’opera d’arte che raffigurava i simboli dell’orgoglio LGBTQ + accanto ad un’immagine sacra dell’Islam (la Kaaba). Il collage faceva parte di una mostra presso l’Università Boğaziçi.
Foto copertina dall’account Budirenisi
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Nefrete, baskıya, zulme inat YAŞASIN HAYAT! pic.twitter.com/ZR4Z0Jcvuj
— Boğaziçi Direnişi (@budirenisi) May 21, 2022