Questo mercoledì 28 Settembre l’Italia ha tuonato!
In oltre 16 piazze tra Milano, Roma, Bologna, Cagliari, Brescia, Palermo, Catania, Firenze, Verona, Genova, Reggio Calabria, Modena, Napoli, Catania, e Torino, su organizzazione dell’associazione femminista Non Una di Meno, una valanga di persone si sono riunite nelle piazze italiane per salvaguardare il diritto all’aborto: nello specifico, non contaminare la legge 194 che la nuova premier Giorgia Meloni ha dichiarato di voler “estendere”. Una mossa furbamente moderata, nascosta dietro frasi come “dare il diritto alle donne di non abortire” come se non fosse già estremamente complicato il contrario: ben 31 (24 ospedali e 7 consultori) le strutture sanitarie in Italia con il 100% di obiettori di coscienza tra medici, ginecologi, anestesisti, infermieri o OSS, ben 50 quelli con una percentuale superiore al 90% e oltre 80 quelli con un tasso di obiezione superiore all’80%.
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Un’amara realtà fin troppo chiara che ha fatto riempire ogni piazza di persone – di ogni età, identità o espressione di genere, forma o etnia – per salvaguardare un diritto ottenuto con la lotta, ma che rischiamo di perdere di nuovo dall’oggi al domani: “Non ci fidiamo” urla Marta Autore, di Non Una di Meno Roma “Temiamo che arrivino nuovi ostacoli alle donne che vogliono abortire. Per esempio con una forte presenza dei “pro vita” all’interno degli ospedali, come FdI ha proposto in Liguria appena poche ora fa. Non possiamo permettere che l’aborto sia riservato a chi ha i mezzi economici per spostarsi verso strutture pubbliche lontane o rifugiarsi nelle cliniche private“. L’obiettivo comune non è solo permettere l’aborto, ma farlo in maniera regolare, sicura, e gratuita, senza renderlo un’elite esclusiva per pochi, e dimenticando per strada chiunque è meno privilegiatə.
Tutte le manifestanti concordano che una prima premier donna in Italia non è sufficiente. In primis se le sue idee sono tra le più conservatrici e retrograde degli ultimi anni: “Una leadership femminile non è la stessa cosa di una leadership femminista” commenta un’attivista a Roma, ribadendo come l’essere donne è solo un dato anagrafico se non integrato con dei valori e una politica in grado di ascoltare le minoranze e i diritti di chiunque.
Diritto all’#aborto, #Boldrini contestata a #Roma: «Vada via questa piazza» pic.twitter.com/l2lKY2TLwG
— AGTW (@AGTW_it) September 28, 2022
Ma non solo una risposta al conservatorismo dell’estrema destra, ma anche alla retorica di una sinistra incapace di andare oltre il proprio orticello e che non guarda davvero alle esigenze di ogni cittadinə: l’ex presidente della Camera, Laura Boldrini, anche lei presente alla manifestazione di Roma, è stata aspramente contestata da alcune ragazze che Lee hanno ricordato faccia a faccia di come la ministra Lorenzin (responsabile della sanità durante i governi del Pd nella legislatura 2013-2018) abbia reso a pagamento la pillola anticoncezionale: “Ve la state prendendo con la parte sbagliata. Io rappresento dei principi e dei valori” risponde Boldrini, ma la ragazza ribatte per le rime: “Lei non rappresenta nulla, ve ne dovete andare” continuando “Lo sa perché non siamo unite? Perché a lei di chi sta nei quartieri popolari non gliene frega niente”. Boldrini esce di scena, concludendo: “Allora questa legge ve la difenderà Fratelli d’Italia“. Una risposta fin troppo facilona che non ha spaventato le manifestanti, che non ha spaventato le giovani manifestanti, ma al contrario ha ribadito una tenacia che nessuna retorica paternalista può scalfire: “No, ce la difendiamo noi“.
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