Per la quarta volta dall’inizio dell’epidemia, una persona è ‘guarita’ dall’HIV. L’uomo di 66 anni, soprannominato il “paziente di City of Hope”, dal nome del centro californiano di Duarte in cui è stato curato, è in remissione dall’HIV da 17 mesi.
L’uomo ha convissuto con il virus dagli anni ’80 ed è stato sottoposto a un trattamento per curare la sua leucemia, che avrebbe sradicato l’HIV dal suo corpo. Il 66enne non assume più farmaci antiretrovirali ed è “grato” per essere guarito non solo dal cancro, ma anche dall’HIV. I ricercatori hanno fatto l’annuncio ieri, 27 luglio, alla Conferenza internazionale sull’AIDS a Montreal, in Canada.
Il “paziente della Città della Speranza” è la quarta persona ad essere stata “curata” dall’HIV. Tutti e quattro i pazienti hanno sperimentato una remissione sostenuta dall’HIV dopo un trapianto di midollo osseo per curare il cancro. “Quando nel 1988 mi è stato diagnosticato l’HIV, come molti altri ho pensato che fosse una condanna a morte”, ha detto il 66enne, che non vuole essere identificato. ““Non avrei mai pensato che sarei vissuto abbastanza per vedere il giorno in cui non avrei più avuto l’Hiv”.
“Siamo stati entusiasti di fargli sapere che la sua sieropositività è in remissione e che non ha più bisogno di sottoporsi alla terapia antiretrovirale che ha seguito per oltre 30 anni”, ha affermato la dott.ssa Jana Dickter, medico di malattie infettive. Il paziente ha sviluppato la leucemia all’età di 63 anni, obbligandolo nel 2019 ad un trapianto di midollo osseo per sostituire i globuli cancerogeni presenti nel sangue.
All’insaputa dei medici, il donatore del midollo osseo aveva una mutazione genetica che lo rendeva resistente all’HIV. Una mutazione rarissima. Nel marzo del 2021, il 66enne è stato vaccinato contro il coronavirus e ha interrotto i farmaci antiretrovirali. Da allora non li ha più presi. L’uomo è così diventato il paziente più anziano guarito dal virus nonché quello che ha vissuto più a lungo con l’HIV.
La prima persona al mondo ad essere ‘guarita’ dal virus è stata Timothy Ray Brown, altrimenti noto come il “paziente di Berlino“. Brown non ha più avuto tracce di HIV per 12 anni, fino alla sua morte nel 2020, causa cancro. La seconda persona ad essere ‘guarita’ dal virus è il cosiddetto “paziente londinese“, Adam Castillejo, andato incontro ad una remissione a lungo termine dell’HIV nel 2019. Lo scorso febbraio è toccato alla cosiddetta “paziente di New York“. Ma non è tutto. C’è anche il “paziente di Düsseldorf“, sulla buona strada per una remissione virale a lungo termine, e una donna spagnola che potrebbe presto andare incontro ad una remissione virale totale, come annunciato alla Conferenza internazionale sull’AIDS.
I trapianti di midollo osseo sostituiscono le cellule malsane con le cellule staminali, ma la procedura è pericolosa e complessa e spesso comporta effetti collaterali di lunga durata. Il trapianto di midollo osseo, in sostanza, non è una soluzione spendibile per i 38 milioni di persone affette dall’Hiv. “E’ una procedura complessa con potenziali effetti collaterali significativi”, ha sottolineato la sottoressa Dickter. “Non è un’opzione adatta per la maggior parte delle persone che vivono con l’HIV”.
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