Le parole di stamani della presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen suonano come un ultimatum per l’Ungheria di Viktor Orban, a seguito della legge anti-LGBT promulgata qualche settimana fa.
In un tweet, la presidente ha precisato:
Veglieremo con attenzione sulla protezione del budget della UE e della NexGenerationEU. Tutti i piani nazionali del recovery hanno un forte sistema di controllo, in modo da capire dove saranno destinati i soldi. Perché, alla fine, sono i cittadini europei che stanno pagando per questo.
In un secondo tweet Von der Leyen ha alzato i toni, rivolgendosi ai paesi più omofobi dell’Europa:
Ma non possiamo stare a guardare mentre alcune regioni si dichiarano libere da LGBT. L’Europa non permetterà che alcune minoranze vengano stigmatizzate. Quando difendiamo la nostra società, difendiamo la libertà della nostra società nel suo insieme.
A questi messaggi social, la presidente della Commissione europea ha affiancato un suo intervento più diretto, nel corso del dibattito al Parlamento europeo, a chiusura della seduta del Consiglio.
Se l’Ungheria non aggiusterà il tiro la Commissione userà i poteri ad essa conferiti in qualità di garante dei trattati, dobbiamo dirlo chiaramente: noi ricorriamo a questi poteri a prescindere dallo stato membro.
I capi di stato e di governo hanno condotto una discussione molto personale ed emotiva sulla legge ungherese, praticamente l’omosessualità viene posta a livello della pornografia, e questa legge non serve alla protezione dei bambini, è un pretesto per discriminare. Questa legge è vergognosa.
Contraddice profondamente i valori fondamentali dell’Ue: la protezione delle minoranze, della dignità umana, dell’uguaglianza e la protezione dei diritti umani. Questi valori si trovano ancorati nell’articolo due del nostro trattato. I capi di governo e di stato hanno deciso di sostenere pienamente la Commissione e naturalmente io utilizzerò tutti gli strumenti che sono a disposizione della Commissione per difendere questi valori fondamentali.
Plauso di Letta alla posizione della Von der Leyen
In risposta ai tweet della presidente è arrivato il sostegno di Enrico Letta, che più di tutti in queste ultime settimane si sta giocando la leadership del Pd con il ddl Zan:
Nella legge di Orban ‘omosessualità è posta al livello della pornografia e la protezione dei bambini è usata solo per discriminare, dice Von der Leyen. Noi stiamo con l’Europa. Salvini e Meloni con Orban. Come si può dar credito alle loro presunte proposte di mediazione sul ddl Zan?
Solo una settimana prima, il segretario dem aveva lanciato una frecciatina alla destra, scrivendo sempre via social che non si può sostenere sia Orban che Draghi, riferendosi naturalmente ai colleghi leader di Lega e FdI.
Il pericolo delle zone “libere da LGBT”
L’accusa non è diretta solo all’Ungheria, ma anche alla Polonia, che per prima aveva parlato di “zone libere da LGBT“, un gesto controproducente, oltre che vergognoso, poiché aveva portato alla decisione di bloccare dei fondi europei.
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