Vescovo anglicano nigeriano, Henry Chukwudum Ndukuba ha definito l’omosessualità come un “virus mortale” che andrebbe radicalmente “estirpato“. L’uomo ha rilasciato simile folle dichiarazione alla Chiesa anglicana del Nord America (ACNA).
“Il mortale ‘virus’ dell’omosessualità si è infiltrato nell’ACNA. Si può paragonare a un lievito che dovrebbe essere urgentemente e radicalmente estirpato, per evitare che influisca sull’intero impasto”. Parole folli che hanno costretto Justin Welby, arcivescovo di Canterbury nonché leader globale della chiesa anglicana, a prenderne le distanze pubblicamente. “Non sono completamente d’accordo e condanno questo linguaggio. È inaccettabile. Disumanizza gli esseri umani”. Parole sostenute dai colleghi senior della Chiesa d’Inghilterra, tra cui Stephen Cottrell, l’arcivescovo di York, e Sarah Mullally, vescovo di Londra.
Welby ha detto di aver scritto a Ndukuba, per ribadire come il suo linguaggio fosse incompatibile con l’insegnamento concordato della Comunione anglicana, che condanna l’omofobia mentre riafferma la tradizionale visione cristiana del matrimonio. Welby ha aggiunto: “Esorto tutti i cristiani a unirsi a me nella continua preghiera per le persone e le chiese della Nigeria mentre affrontano difficoltà economiche, attacchi terroristici, violenze di tipo religioso. La missione della chiesa è la stessa in ogni cultura e Paese: dimostrare, attraverso le sue azioni e parole, che l’offerta di amore incondizionato da parte di Dio ad ogni essere umano attraverso Gesù Cristo ci chiama alla santità e alla speranza”.
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