Da undici anni primo ministro ungherese, orgogliosamente e dichiaratamente omotransfobico, Viktor Orbán ha preso carta e penna per scrivere una lettera a Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia che solo pochi giorni fa chiedeva di porre fino alla politica dell’odio.
“Vorrei cogliere l’occasione in questo periodo difficile per ribadire la nostra disponibilità a cooperare con lei e il suo partito”, ha scritto Orban. “Dopo aver passato sedici anni all’opposizione, ho imparato che la vittoria non è mai definitiva e la sconfitta non è mai fatale. Conta una cosa sola: se siamo pronti a continuare la lotta. A tal proposito servono compagni di battaglia affidabili che abbiano una visione comune del mondo e diano risposte simili alle sfide dei nostri tempi”. “Auspico che la cooperazione tra Fidesz–Alleanza civica ungherese e Fratelli d’Italia continuerà anche in futuro, e che riusciremo a mantenere le nostre relazioni di amicizia basate sulla politica del buon senso, sui valori cristiani e conservatori. Le auguro molta forza per fronteggiare le sfide che si prospettano e tanto successo e buona salute nell’affrontare i suoi impegni carichi di responsabilità”.
Proprio un endorsement di cui andare fieri, per l’ex ministra berlusconiana, furbescamente rimasta all’opposizione del Governo Draghi in modo da non doversi assumere alcuna responsabilità politica, limitandosi ad attaccare, a criticare, a puntare il dito, raccogliendo più che probabili consensi in prospettiva elettorale.
L’Ungheria di Orban, come dimenticarlo, ha cancellato le persone trans per via costituzionale, ribadendo come “La famiglia è solo uomo e donna”. Negli anni l’Ungheria ha censurato Billy Elliot a teatro, “perché troppo gay”, ha abbandonato l’Eurovision, perché “troppo gay”, ha multato Coca Cola, per una pubblicità “troppo gay”. Non contento, Orban ha incitato i Paesi vicini a preservare i valori tradizionali della loro cultura, contro l’apertura all’inclusione del resto d’Europa, definendo la Polonia “un modello da seguire” grazie alla sua linea anti-LGBT. “L’Europa occidentale aveva rinunciato a un’Europa cristiana. E ora sperimenta un cosmo senza Dio, senza famiglie arcobaleno, migrazioni e società aperte“.
Eppure tra Monica Cirinnà, che ha chiesto coerenza e un voto in favore del DDL Zan per porre fino all’odio come da lei auspicato, e l’ultra-conservatore Orban, a chi replicherà la leader di Fratelli d’Italia? Tristemente facile immaginare la risposta, puntualmente arrivata via social: “Ringrazio il Primo Ministro dell’Ungheria Viktor Orbán per la lettera che mi ha inviato. Condividiamo un percorso comune basato su valori non negoziabili e lavoriamo insieme per un futuro di crescita e rilancio delle nostre Nazioni“.
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Si ma allora perche' non uscire insieme a fare un party con sottofondo l'Ave Maria,tarallucci e vino? e poi una serata a farsi le treccine sul cuscino non ce la mettiamo?Ma Orban un po' di c... tuoi.Come dire,prendi un partito non un singolo...P.s:porta i paletti contro noi vampiri che chiamo Buffy(ma che cazz...).