Viktor Orban si fa portavoce dell’Ungheria omofoba, con una nuova dichiarazione in cui attacca la comunità LGBT. Lo ha fatto in occasione dell’inaugurazione di un nuovo monumento, realizzato in ricordo della Prima Guerra Mondiale. Al primo posto, nel suo discorso, ci sono le “radici cristiane”, fortemente in disaccordo con matrimonio egualitario, adozioni alle coppie dello stesso sesso e famiglie arcobaleno.
Orban ha incitato i Paesi vicini a preservare i valori tradizionali della loro cultura, contro l’apertura all’inclusione del resto d’Europa. E ha chiamato in causa anche la Polonia, visto dal primo ministro come un modello da seguire “grazie” alla sua linea anti-LGBT.
L’Europa occidentale aveva rinunciato a un’Europa cristiana. E ora sperimenta un cosmo senza Dio, con famiglie arcobaleno, migrazioni e società aperte.
Il monumento è una rampa lunga 100 metri, posizionata nei pressi del Parlamento, a Budapest. Il significato simbolico si riferisce a un nuovo appello che l’Ungheria lancia all’Europa, per una nuova e più forte alleanza. Un’alleanza, però, che condivida i concetti conservatori della loro politica. Un’Ungheria omofoba per un’Europa omofoba.
L’Ungheria omofoba segue il modello Polonia
Non è un segreto che Orban e il Pese intero non siano tolleranti nei confronti delle persone LGBT, posizionandosi quindi a fianco della Polonia. Queste due, infatti, sono le nazioni più omofobe di tutta Europa, con attacchi diretti da parte della politica.
L’Ungheria omofoba, appena dopo il lockdown, ha reagito eliminando la possibilità di cambiare sesso, lasciando così le persone transgender senza possibilità, a vivere il loro disagio. Questo atto ha aumentato i rischi di suicidio per tutta la comunità Trans. Da parte della società, gli episodi omofobi non si fermano, e solo una settimana fa due bandiera rainbow sono state date alle fiamme.
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lugi19, Orban sta alla democrazia come Hitler sta alla compassione.
Non esiste nessuna propaganda LGBT, solo il riconoscimento dei diritti e della dignità umana. Per riconoscere l’eguaglianza delle persone è necessario che vi sia la cultura del rispetto che si deve insegnare soprattutto a scuola.
Se un rappresentante dello Stato e parte della popolazione considera un omosessuale come “non-persona” (qualcuno ha detto Ramzan Kadyrow?), iniziano le violenze dopo la discriminazione e questo spesso porta le persone LGBT a conseguenze estreme come il suicidio e la depressione.
Quello che stai riportando è inaccettabile per una società civile. La società progredisce quando il rispetto per chiunque è un fatto naturale e quando la popolazione allontana gli approfittatori e i ciarlatani che avvelenano i pozzi.
luihi19, estrapoli una frase o una parte del discorso per decontestualizzare e portare acqua al tuo mulino?
Hai capito bene cosa intendo. Se non si applica il paradosso della tolleranza con certi personaggi (tu sei con loro?), si finisce in un imbarbarimento della società come quello avvenuto in Cecenia e in altri posti in cui non esiste il rispetto della dignità altrui.