Si è concluso ieri il referendum sulla nuova Costituzione della Russia, voluta dal presidente Vladimir Putin. Tra le novità più importanti, c’è il fatto che quest’ultimo potrà rimanere al potere fino al 2036, ovvero fino all’età di 83 anni. Questo vuol dire che l’ex agente del KGB potrà proseguire la sua battaglia a favore dei valori tradizionali del Paese e la sua lotta (o il suo silenzio) nei confronti della comunità LGBT.
Il referendum è durato una settimana, e con la scusa del Covid 19 si è votato su panchine, gazebo e seggi improvvisati. Qualcuno ha anche affermato di aver votato due volte. Sembra che il 73% dei russi avrebbe votato a favore.
Cosa prevede la nuova Costituzione
Se l’emendamento che consentirebbe a Putin di rimanere al Cremlino anche dopo due mandati è stato quasi mai menzionato nel corso della campagna d’informazione, si è puntato molto su altri temi. Per quanto riguarda la comunità LGBT, il matrimonio sarà definito come “un’unione tra un uomo e una donna”. E nonostante la Russia non preveda alcuna unione per le coppie dello stesso sesso, in questo modo sarà ancora più difficile per un governo meno conservatore approvare una riforma su questo tema.
Per accontentare la Chiesa ortodossa, Dio entra nella Costituzione, uno dei valori fondamentali del Paese. Il nuovo testo poi preserverà la “verità del Cremlino” sulla Seconda Guerra Mondiale, limitando i danni dell’Urss. Nessuna legge o accordo poi potrà favorire l’indipendenza della Crimea, passata alla Russia dopo una vera e proprio invasione militare.
Ancora una volta, Putin ha giocato sull’omofobia per fini elettorali
Gli elettori russi non potevano valutare quale emendamento approvare, poiché il referendum prevedeva un pacchetto di modifiche non separabili. Quindi, se un elettore era d’accordo con l’aumento delle pensioni (una delle riforme) ma non era d’accordo sul divieto di unirsi per una coppia LGBT, in base al suo Sì o No avrebbe dovuto sacrificare uno degli emendamenti.
E per puntare a un risultato storico, i mass media hanno puntato naturalmente sul una campagna anti-LGBT. Così, hanno tirato in ballo i valori tradizionali, cavallo di battaglia di Putin. Giocando su paura, preservazione del popolo russo e Fede in Dio, gli organizzatori della campagna hanno continuato a denigrare la comunità LGBT. E convincendo la popolazione che la nuova Costituzione difenderà la Russia proprio dalle persone omosessuali e i loro “comportamenti contronatura”.
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