Il 28 agosto del 1963 quando Martin Luther King consegnava alla storia le sue parole. Il suo ‘sogno’. Ieri Nicola Zingaretti, segretario del Partito Democratico, ha voluto ricordare quel sogno, “quello di vedere un Paese e un mondo senza segregazione e discriminazioni”, che “deve ancora prendere forma”. Un messaggio social, quello condiviso dal presidente della regione Lazio, che inevitabilmente va ad intrecciarsi con la comunità LGBT, da decenni in attesa di una legge contro l’omotransfobia che tra poche settimane tornerà alla Camera dei Deputati, dopo aver iniziato il proprio iter parlamentare a inizio agosto.
“Ancora oggi troppi diritti vengono calpestati e i fatti di cronaca riportano episodi di una violenza inaccettabile”, scrive Zingaretti. “Oggi non vogliamo solo limitarci a ricordare quel discorso pronunciato 57 anni fa davanti al Lincoln Memorial di Washington, per la folla radunata per la marcia a favore dei diritti civili. Perché ogni singolo giorno dobbiamo lottare contro tutte le forme di discriminazione e dobbiamo difendere i diritti e le libertà di tutti e tutte”.
Sulla pagina social del Partito Democratico, invece, si legge dell’incredibile episodio avvenuto a Milano, con due ragazze protagoniste, rimbalzate dall’affittuaria di un appartamento perché lesbiche. “Questi sono gli episodi che, purtroppo, ci fanno capire quanto sia ancora lunga la strada verso l’uguaglianza e quanto sia, oggi più che mai, indispensabile una legge che punisca l’omotransfobia”, si legge. “È una legge che l’Italia aspetta da 25 anni, durante i quali le storie di aggressioni, violenze tanto fisiche quanto verbali, e discriminazioni non sono mancate. È arrivato il momento di dire basta”.
Un momento che tutti noi attendiamo da tanto, troppo tempo. Tra pochi giorni verrà decisa la nuova calendarizzazione relativa al DDL Zan. Si ricomincia, elmetto in testa.
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Belle parole e vorrei vedere che qualcuno non desideri un mondo giusto , in pace , prospero ed eguale ; che sono grazie tra di loro strettamente collegate. Mi permetto ricordare che ” qualcuno” per realizzare quello straccetto della legge Cirinnà ( sempre meglio che niente , anche io ne ho beneficiato) ha posto la fiducia in Parlamento . Alle volte basta poco per fare seguire alle parole i fatti.