Ivan Scalfarotto
57enne di Pescara, Ivan Scalfarotto si fa conoscere in ambito politico nel 1996, quando La Repubblica pubblica una sua lettera in cui esprime la propria delusione rispetto alle aspettative suscitate dal primo governo Prodi. Cinque anni dopo fonda il movimento “Adottiamo la Costituzione”, in difesa della carta costituzionale. Nel 2005 si candida alle primarie dell’Unione, arrivando sesto su sette candidati. Successivamente si iscrive ai Democratici di Sinistra e partecipa alle elezioni primarie del Partito Democratico del 2007, in sostegno alla candidatura alla segreteria di Walter Veltroni. Nel 2008 si candida alle politiche con il Pd ma non viene eletto. Nel 2009 si candida alle europee con il Pd ma non viene eletto. Diventato vicepresidente del Partito, nel 2013 entra in Parlamento. Caduto il Governo Letta, viene nominato dal Consiglio dei Ministri sottosegretario alle Riforme costituzionali e ai Rapporti con il Parlamento nel Governo Renzi. Passa alla storia come il primo esponente politico apertamente LGBT ad assumere un incarico di governo. Dopo aver battagliato per l’approvazione delle unioni civili, Scalfarotto aderisce a Italia Viva nel 2019, salutando il Pd.
Il 9 giugno del 2021, in piena bagarre sul DDL Zan, Scalfarotto ribadisce come “non vada modificato, quando ci sarà da votare garantisco i voti di Italia Viva”. Passano pochi giorni e Italia Viva, che aveva votato la legge contro l’omotransfobia alla Camera, chiede modifiche in Senato con la cancellazione dell’identità di genere. Sarà il colpo finale al DDL, poco dopo caduto sotto i colpi del voto segreto a palazzo Madama. Scalfarotto appoggia la linea del partito, delle modifiche poche settimane prima considerate irricevibili. A Palermo viene contestato.
Nel 2017 si è unito civilmente al compagno Federico Lazzarovich, a Palazzo Reale di Milano, diventando il primo esponente del governo italiano in carica ad usufruire della legge emanata l’anno prima sulle unioni civili.