X-Factor, Morgan e la rappresentazione della salute mentale

In quel gran pasticcio di Morgan cacciato da X-factor, ci sono almeno due grandi protagonisti della musica che sono stati oscurati: gli artisti in gara e la salute mentale.

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xfactor morgan salute mentale
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In quel gran pasticcio di Morgan cacciato da X-factor, ci sono almeno due grandi protagonisti oscurati. Sono soggetti di primaria importanza per chi ami la musica e i suoi artisti. E sono stati divorati dal desolante conturbarsi degli eventi: gli artisti in gara e la salute mentale.

Quest’anno X-Factor può vantare un livello artistico dei partecipanti in gara oggettivamente interessante, per chi ami la musica pop e la genesi delle possibile star del futuro. Per i fan del talent show gli artisti sono l’unica cosa che conta. È così che abbiamo visto nascere Marco Mengoni, i Maneskin, Noemi, Francesca Michielin, per citarne soltanto alcuni.

In questa edizione i talenti in gara sono degni di nota. A due puntate dalla finale del 7 Dicembre, vorrei spendere qualche parola per ciascuno di loro.

Matteo Alieno (team Ambra) è una sorpresa ad alta intensità emotiva (attendiamo l’inedito) come non se ne vedevano da anni nella versione italiana del format di Simon Cowell. Le ultime puntate di X-Factor prima della finale sono quasi una perdita di tempo per lui.

Angelica (sempre team Ambra) porta in scena una emozionante capacità di controllo della propria voce delicatamente ruvida e una efficace capacità di intonazione. Si spera che nell’inedito possa trovare il giusto equilibrio tra fragilità di emissione e limpidezza vocale (talvolta sembra infatti crogiolarsi troppo nella propria ruvidezza di voce).

Gli Astromare (prima eliminati, poi fortunatamente ripescati nel fu team Morgan, e ora orfani di giudice) sono la quota “veri musicisti” che a X-Factor non sempre trova rappresentanza e, qualunque brano interpretino con voci, piano e batteria, per citare Ambra “riempiono il cuore come un’orchestra”. Straordinari, chiunque ami la musica non può che innamorarsi di loro.

Gli Stunt Pilots (team Dargen), anch’essi eccellenti musicisti, sebbene un po’ acerbi nell’amalgama complessivo (ma vai a capire se non è poi soltanto un problema delle esibizioni tv), potrebbero facilmente regalarci un inedito spaccavene.

C’è poi la vulcanica Maria Tomba (team Fedez), prodigio di energia incollocabile,  che l’intuito di Fedez ha giustamente mantenuto on board e sulla quale si potrebbero aprire scenari produttivi da far girare la testa: soltanto X-Factor riesce a supportare talenti come Maria Tomba, in mezzo ai conformismi patinati di altri talent-show.

Settembre (team Dargen) è un enigma, come cenere mai spenta, egli sciorina capacità scenica alla Bieber e ambizioni autoriali alla Liberato. Un mix da esplorare su cui forse Dargen deve osare di più?

Sarafine (team Fedez) maneggia la musica elettronica come istrionico strumento lasciapassare per accedere a tutto, e fa bene!, basta avere gusto (e lei ne ha tanto) e immaginazione: non vincerà X-Factor, ma la sua carriera di producer e persino di interprete è aperta.

Il Solito Dandy (team Dargen) è un personaggio che Mediaset avrebbe collocato tra La Corrida e Zelig (e giammai ad Amici), mentre ad X-Factor emerge tutto il potenziale pop che deriva dal mix di questo artista bizzarro, sospeso tra la dance italo-disco-tamarra-gigidagostino e l’afflato folk-blues di meridionale malinconia.

Dispiace vedere questi artisti annegare nel caos di una mala-gestione imperdonabile da parte della produzione di X-Factor. Ma se per il Solito Dandy, Settembre, Sarafine, Maria Tomba, Stunt Pilots, Astromare, Angelica e Matteo Alieno ci saranno sicuramente nuove occasioni di spazio ed espressione, difficilmente capiterà una nuova occasione per affrontare il tema della salute mentale di Morgan.

Si dirà – scherzando – che di mentalmente sani, nel mondo dello show business, ce ne sono pochi. E certamente definire Morgan affettuosamente “pazzo” è un modo scherzoso per sviare l’argomento. Ma di questo si tratta. Saper riconoscere cosa, in mezzo alla non conformità mentale di ognuno di noi – chi è sano scagli la prima pietra -, sia possibile veicolare in uno show pubblico e soprattutto in che modo farlo.

Ora, a meno che non si voglia sostenere la tesi secondo la quale la produzione di X-Factor abbia deliberatamente assunto il rischio di lavorare con una persona platealmente instabile al mero fine di mutuarla in attrazione circense per fare audience, tesi non condivisa da chi scrive, ecco alcune domande:

La produzione di X-Factor ha valutato l’impatto della presenza di Morgan rispetto al tema della salute mentale e della sua rappresentazione?

La produzione di X-Factor ha fatto tutto il possibile per evitare che Morgan sbeffeggiasse pubblicamente la depressione di Fedez?

La produzione di X-Factor ha saputo costruire intorno a Morgan il supporto necessario affinché i suoi alti e bassi fossero leggibili dal pubblico?

La produzione di X-Factor ha fatto di tutto affinché la salute mentale di Morgan non venisse sottolineata da alcune comprensibili, disturbate e disturbanti, imbarazzate per quanto velate, espressioni degli altri tre giudici: alzate di sopracciglia, sorrisetti, spallucce?

Morgan è stato cacciato come un pazzo qualsiasi. Un altro modo per schivare il tema della salute mentale, dopo averlo sottovalutato coinvolgendo Morgan come giudice. Salute mentale che in un talent show musicale dovrebbe essere qualcosa di cui, suvvia, tener conto. Chi ama i musicisti, dovrebbe saperlo.

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