Si è spento all’età di 71 anni Steven Pieters, considerato tra i sopravvissuti più longevi all’aids negli Stati Uniti. L’uomo è deceduto sabato scorso, al termine di una lunga battaglia contro il cancro.
Reverendo dichiaratamente gay e attivista, Steven Pieters è diventato celebre in tutto il Paese per la sua potente e storica intervista del 1985 con Tammy Faye Bakker. Un’intervista video in cui affrontò a testa alta molte delle paure che circondavano l’aids e l’hiv. Quell’intervista fu una delle delle primissime interviste nazionali con un omosessuale sieropositivo.
Tammy Faye si commosse in diretta tv, su uno dei canali più omofobi e bigotti d’America: “Non importa quello che accade ad una persona giovane nella loro vita, rimangono sempre vostri figli e figlie” disse, mentre Pieters raccontava il suo coming out: “E penso sia fondamentale che noi in quanto madri e padri, li amiamo incondizionatamente“. “Non è triste che in quanto cristiani – che dovremmo amare chiunque – siamo così spaventati di un paziente malato di aids da non poterlo abbracciare e dirgli che ci teniamo?”, chiedeva espressamente Faye ai telespettatori, smascherando le ipocrisie d’America.
Steve Pieters was an inspiration and advocate for those living with HIV/AIDS for over 35 years.
He was a constant reminder that God is LOVE
Rest In Peace sweet angel Steve. You made a difference in the lives of so many and you will be missed 🤍 @aspieters pic.twitter.com/mZus9Jatwa
— Jessica Chastain (@jes_chastain) July 9, 2023
L’attrice premio Oscar Jessica Chastain, che ha interpretato Faye Bakker nel film del 2021 The Eyes of Tammy Faye, ha condiviso le sue condoglianze in un tweet, definendo Pieters fonte di “ispirazione per coloro che vivono con l’hiv / aids“. La star di Zero Dark Thirty ha scritto: “Riposa in pace dolce angelo Steve. Hai fatto la differenza nella vita di così tanti e ci mancherai“.
Pieters ha convissuto con l’hiv per oltre 35 anni. Nato nel 1952, è cresciuto ad Andover, nel Massachusetts, dove ha frequentato Phillips Andover, un collegio privato, prima di trasferirsi in Illinois, dove ha conseguito un Bachelor of Science in Speech presso la Northwestern University. Prima della sua diagnosi di sieropositività, Pieters ha lavorato presso la Metropolitan Community Church (MCC), diventando uno dei principali attivisti e pastori gay nel Connecticut. Si è dimesso nel 1982 e si è recato a Los Angeles, dove due anni dopo gli è stato diagnosticato l’aids e un linfoma al quarto stadio. A Pieters dissero che non avrebbe vissuto abbastanza per vedere il 1985. E invece Steven ha visto anche il 2023.
Pieters ha lavorato nel corso dei decenni a decine di campagne contro l’hiv e aids negli Stati Uniti, tra cui la Los Angeles AIDS Task Force e l’AIDS National Interfaith Network.
Nel corso di quella celebre intervista con Tammy Faye Bakker, disse in diretta tv:
“Mi è stato chiesto di non usare il bagno a casa di una persona. Ricordo di essere andato a una festa una volta, dove, ogni volta che finivo la mia bibita, il padrone di casa portava il bicchiere in cucina e lo puliva con il getto di vapore. Sì, le persone a volte hanno paura, non sanno come affrontare una malattia terminale, non sanno come affrontare qualcosa di così stigmatizzato come l’aids. Ma devo anche dire, Tammy, che c’è stato un numero enorme di persone nella comunità gay e lesbica, così come il Progetto AIDS e MCC, che si sono riunite intorno a me e si sono davvero prese cura di me”.
Pieters è stato il primo paziente sottoposto a una sperimentazione di farmaci antivirali per Suramin, che ha assunto per 39 settimane. Durante il trattamento con Suramin, entrambi i tumori andarono in remissione, sebbene il farmaco sia stato successivamente interrotto a causa dei suoi effetti collaterali. Steven ha sperimentato una serie di malattie nel corso della sua vita, inclusa la lotta contro la pancreatite, che lo ha quasi ucciso nel 2012. Il decesso di Pieters ha colpito la comunità LGBTQIA+ d’America, che ha espresso le proprie condoglianze sui social.
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