La cantante norvegese Aurora (@auroramusic) – intervistata per Gay Times – ha raccontato di come sta imparando ad utilizzare la propria piattaforma per renderla una cassa di risonanza.
Dopo aver raggiunto il successo planetario nel 2015 con il brano Runaway, all’alba dei suoi venticinque anni sta cercando di trovare un equilibrio per parlare degli argomenti a lei cari e argomenti più grandi di lei – come il razzismo sistemico e i diritti delle persone trans.
“In situazioni come queste, so di essere una persona privilegiata” ha dichiarato nell’intervista “Si tratta di dare e trovare spazio per queste persone, piuttosto che parlare al posto loro”.
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Nell’intervista, Aurora ha dichiarato che la battaglia per i diritti umani è concatenata alla salvaguardia del Pianeta. Il titolo del suo nuovo The Gods We Can Touch (in uscita il prossimo 21 Gennaio), fa proprio riferimento alle divinità terrene, quelle che possiamo toccare ogni giorno con le nostre mani. Nonostante il periodo tetro, ha fiducia nella generazione Z: “La nostra generazione vuole salvare l’anima dell’umanità, e mi rifiuto di lasciarla morire”.
Il singolo Cure for Me è un’ode all’orgoglio e l’energia delle persone LGBTQIA+. “Ero ispirata dalla comunità gay, trans, e drag” ha raccontato “Non importa quanto il mondo sia contro di loro, hanno sempre la capacità di trasmettere gioia, colore e luce”.
Cure for Me è ispirata dal coraggio dell’autoaffermarzione, una danza di risposta all’odio e l’intolleranza.
Se moltǝ artistǝ si rifiutano di esibirsi in paesi anti-LGBTQIA+ e cancellano le date dei propri tour, Aurora sceglie liberamente di esibirsi per tuttǝ. Dalla Cina al Sudamerica (ha definito il presidente Bolsonaro “il peggiore essere umano del mondo”) crede fermamente nell’importanza di portare l’arte nei paesi che ne risentono di più. “Noi comunità LGBTQIA+ possiamo creare un forte momento insieme.” ha dichiarato “Tutti possono guardarsi intorno e riconoscere tante persone come loro.”
Aurora ha detto di voler parlare e restare vicina ai suoi fan, e privarli della propria arte non farà altro che lasciarli ancora più soli in un clima politico che vuole cancellarli. Vuole che musica e arte siano un antidoto per le persone marginalizzate, per non sentirsi persi e trovare una via di fuga.
“Quando vado in questi paesi, parlo ad alta voce dell’amore e del diritto di amare chi vuoi, e so che può diventare un po’ pericoloso a tratti. [..] quando vai in questi luoghi a incontrare i tuoi fan, e parli apertamente d’amore e speranza insieme loro, si crea una scintilla. Ogni forma di progresso necessita speranza, perché l’apatia è nemica del progresso”.
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