Dopo le brutte notizie a cui abbiamo assistito in quello che è stato definito il Mondiale dell’Omotransfobia, arriva anche qualche buona notizia dal mondo dello sport. Roma è stata infatti scelta per ospitare, nel 2024, la Bingham Cup, il torneo mondiale che si tiene ogni due anni del rugby gay e inclusivo.
La scelta è stata annunciata dall’International Gay Rugby, che ha sciolto la riserva sulla candidatura della Capitale italiana attraverso una votazione degli iscritti al club. La candidatura italiana era stata presentata da Libera Rugby con l’appoggio di Roma Capitale, dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR) della Presidenza del Consiglio e della Federazione Italiana Rugby (FIR). Roma è riuscita a battere l’altra candidata considerata come possibile sede della Coppa, Brisbane. L’edizione 2022, da poco conclusa, si è tenuta invece in Canada a Ottawa.
Un gesto di fiducia nel nostro Paese per ospitare uno dei tornei sportivi più inclusivi al mondo e che dal 22 al 26 maggio 2024 ospiterà le squadre di rugby provenienti da cinque continenti. La gestione dell’evento, affidata al Libera Rugby Club, avrà anche il compito di onorare la Bingham Cup, istituita in memoria di Mark Bingham, giocatore di rugby dichiaratamente gay che morì sul volo United 93, il fatidico aereo che segnò la tragedia dell’11 settembre 2001.
Alessandro Onorato, assessore del comune di Roma a Sport, Grandi Eventi, Turimo e Moda, ha affermato: «Sarà un grande appuntamento di sport, di inclusione e di partecipazione. Una vetrina internazionale con oltre 140 squadre partecipanti e circa 10.000 presenze tra atleti, tecnici e accompagnatori. Senza contare il pubblico degli appassionati, che avrà un’occasione in più per visitare la nostra città generando ricadute positive sull’economia turistica e sull’indotto. Un’opportunità straordinaria per testimoniare la cultura di accoglienza e rispetto che appartiene alla storia e alla tradizione di Roma».
Il Presidente di Libera Rugby, che dovrà organizzare e gestire l’evento nella Capitale, ha aggiunto: «La “Bingham Cup” è la massima espressione del nostro movimento, un evento di portata e di risonanza mediatica a livello mondiale; per questo motivo abbiamo messo insieme un team di altissimo livello che è già al lavoro per l’organizzazione della Coppa. Ora i riflettori sono puntati su di noi e le aspettative sono sicuramente altissime, così come è altrettanto importante la cornice in cui si svolgerà il Torneo: la Capitale sarà un teatro unico e affascinante».
La Bingham Cup prevede la partecipazione di 15 squadre di rugby dilettantistiche che si sfideranno per vincere la coppa finale. Il torneo, che ha avuto la sua prima edizione nel 2002, proprio in memoria del rugbista che aveva perso la vita nell’attacco alle Torri Gemelle. Lo stesso anno nacque l’IGRAB (International Gay Rugby Association and Board), associazione che si occupa della promozione del rugby tra le persone LGBTQIA+, promuovendo un ambiente sportivo più inclusivo. Gli eventi dell’IGRAB sono esterni all’associazione World Rugby, che regola i tornei di professionisti ma, dopo la Coppa del Mondo ufficiale, la Bingham Cup è diventata il secondo evento più grande in termini di partecipazione.
La sua importanza è stata ribadita anche da Mattia Peradotto, coordinatore dell’UNAR: «L’Ufficio nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR) ha convintamente supportato la candidatura di Roma come sede della Bingham Cup 2024 un appuntamento, quello della Coppa, che rimarca quanto lo sport possa essere veicolo e volano di inclusione piena e di costruzione di relazioni positive di rispetto e parità. L’Italia si dimostra un Paese che sta lavorando molto sul tema della piena inclusione delle comunità LGBT+ e che anche con iniziative come questa si candida ad essere un buon esempio a livello internazionale».
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