Solo in questo 2020 in tutto il Brasile sono state uccise 152 persone trans. Ecco perché quanto avvenuto lo scorso fine settimana nel Paese è a dir poco rivoluzionario. Quattro politici trans hanno vinto le rispettive elezioni comunali, scrivendo un pezzo di storia brasiliana. Per la prima volta i candidati transgender hanno potuto correre con il loro vero nome, e non con quello attribuito alla loro nascita.
A San Paolo, capitale del Brasile, Erika Hilton e Thammy Miranda hanno stravinto le rispettive elezioni al consiglio comunale. Hilton, donna trans, si è candidata con il Partito Socialismo e Libertà, ottenendo il maggior numero di voti di qualsiasi altra donna in corsa. Thammy, uomo trans, si è candidato per il Partito Liberale.
Duda Salabert, insegnante e donna transgender, è stata eletta nel consiglio comunale nella città sud-orientale di Belo Horizonte, in corsa con il Partito Laburista Democratico di centro sinistra. È diventata la prima consigliera comunale transgender nella storia della città. Ad Aracaju, la capitale di Sergipe nel nordest del Brasile, anche Linda Brasil è diventata la prima donna trans-consigliera comunale nella storia della città.
“È storico e al tempo stesso una responsabilità molto grande, perché rappresento una comunità che è sempre stata esclusa“, ha detto quest’ultima a France 24.
Il Brasile è ancora oggi considerato il luogo più pericoloso al mondo per la comunità trans.
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La giusta e doverosa reazione al governo omotransfobico di Bolsonaro. Segnalo che nel consiglio comunale di Rio de Janeiro è stata eletta Monica Benicio, compagna di Marielle Franco, barbaramente assassinata il 14 marzo 2018 insieme al suo autista Anderson Pedro Gomes. Annunciando la sua elezione su Twitter, Monica Benicio ha scritto: «La Camera municipale avrà una consigliera apertamente lesbica! Sono immensamente grata alle oltre 22mila persone che hanno votato per un futuro mandato femminista e antifascista al Consiglio comunale di Rio! Trasformiamo insieme questa città!».