La Suprema Corte di Cassazione ha annullato l’assoluzione in appello di Simone Pillon nel processo per diffamazione ai danni dell’associazione Omphalos LGBTI. Il senatore leghista, imputato a seguito delle dichiarazioni contro le attività di sensibilizzazione di Omphalos nelle scuole umbre, fu condannato in primo grado a 1.500 € di multa e ad una provvisionale di 30.000 € di risarcimento danni all’associazione e ai suoi attivisti.
Il giudice di primo gravo aveva infatti ritenuto gravemente diffamatorie e non corrispondenti al vero le dichiarazioni e i racconti che l’Avvocato Pillon faceva in giro per l’Italia sostenendo che l’associazione “adescasse minorenni” o che “istigasse ai rapporti omosessuali”. La Corte di Appello di Perugia aveva però ribaltato il giudizio di primo grado, assolvendo il Senatore, con una sentenza sul diritto di critica politica quantomeno discutibile. Ora la Corte di Cassazione ha disposto l’annullamento della sentenza di assoluzione e ordinato un nuovo processo di appello.
«Siamo pienamente soddisfatti – ha commentato il presidente di Omphalos LGBTI, Stefano Bucaioni – Giustizia è fatta nei confronti di un personaggio che ha fatto dell’odio verso le persone omosessuali e transessuali la sua ragione di battaglia politica. Avevamo detto sin dal principio che la sentenza della Corte di Appello di Perugia era sbagliata e che le parole diffamanti del Senatore Pillon non potevano essere considerate “critica politica”. Dello stesso parere la stessa Procura della Repubblica che aveva presentato un proprio ricorso avverso la sentenza di assoluzione. Ora la Cassazione ci dà pienamente ragione e ordina ai giudici d’appello di rifare il processo.»
L’associazione e i suoi attivisti sono stati difesi dagli avvocati Saschia Soli e Marco Florit, entrambi parte di Rete Lenford, Avvocatura per i diritti LGBTI. L’associazione ha potuto contare anche su di una campagna di raccolta fondi lanciata nel 2021, grazie al sostegno di AllOut.org, per affrontare le spese processuali di tutti i gradi di giudizio, campagna che è stata un grande successo.
«Come abbiamo più volte ricordato, anche in occasione delle più recenti polemiche sul DDL Zan – ha continuato Bucaioni – nessuno nega al Sen. Pillon il diritto di esprimersi contro l’omosessualità o ritenere inesistente omofobia e transfobia, per quanto medievali e fuori dal tempo possano essere le sue esternazioni. Ciò che il Sen. Pillon, e chiunque altro, non può fare è sostenere tali opinioni diffamando il lavoro delle associazioni LGBTI e raccontando il falso. Questa non può essere considerata critica politica, altrimenti sarebbe tutto permesso. Siamo soddisfatti che la Suprema Corte di Cassazione ci abbia dato ragione e abbia ristabilito la verità e la giustizia in questa triste vicenda. Omphalos è decisa ad andare fino in fondo sia in sede penale che civile e annunciamo sin da ora, come facemmo già dopo la vittoria al primo grado di giudizio, che utilizzeremo ogni centesimo del risarcimento per incrementare le iniziative contro il bullismo omo-transfobico nelle scuole. Piaga sociale che necessita di sempre maggiore attenzione».
Simone Pillon, via social, ha così commentato la notizia: “Dopo 7 anni la Cassazione ha annullato la mia assoluzione. Il processo di appello ricomincia, ma non mollo. Continuerò a dire la verità e a difendere i nostri figli dalle follie del gender. Grazie a voi della solidarietà e del fiume di preghiera che mi sta sostenendo“.
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