Dopo il Tennessee e in attesa del Texas, la Florida. Negli Stati Uniti d’America si infiamma la protesta nei confronti delle drag queen, improvvisamente e inspiegabilmente diventate ‘criminali’ da vietare agli occhi dei minori. Se il Tennessee è diventato il primo Stato d’America a bandire ufficialmente gli spettacoli drag in pubblico, con un giudice che ha però stoppato la legge perché visibilmente incostituzionale, anche la Florida di Ron DeSantis ha recentemente approvato un disegno di legge anti drag.
Oltre 300 artisti drag si sono così ritrovati sulle scale del Campidoglio dello Stato, a Tallahassee, per protestare contro l’ennesima legge pensata e voluta per criminalizzarli. La manifestazione è stata organizzata dal gruppo di difesa LGBTQ+ Equality Florida, con l’intento non solo di protestare ma anche di educare il pubblico sulla “ricca storia del Drag come forma di espressione artistica culturale adatta a tutte le età“.
I manifestanti sono entrati in Campidoglio urlando “Drag is not a crime“. Tutto nasce dall’S.B. 1438. Il disegno di legge, approvato e in attesa della firma del governatore repubblicano anti-LGBTQ+ Ron DeSantis, proibisce alle entità governative di rilasciare permessi a organizzazioni che potrebbero tenere “spettacoli dal vivo per adulti” in presenza di minori. Il disegno di legge definisce “spettacolo dal vivo per adulti” come “qualsiasi spettacolo, esibizione o altra presentazione di fronte a un pubblico dal vivo che, in tutto o in parte, raffigura o simula nudità, condotta sessuale, eccitazione sessuale o specifiche attività sessuali… condotta oscena , o l’esposizione oscena di genitali o seni protesici o finti. Le aziende che violano la legge rischiano di perdere le licenze per alimenti e bevande“.
Sebbene non menzioni esplicitamente il drag, è evidente come la legge prenderebbe di mira specificamente i locali che ospitano spettacoli drag. L’amministrazione DeSantis ha già presentato numerosi reclami contro i locali della Florida che hanno ospitato spettacoli di drag queen, chiedendo la revoca delle loro licenze per gli alcolici. Una città della Florida ha già annullato il suo Pride, in attesa che il governatore firmi S.B. 1438 in legge.
L’attivista drag di Orlando Darcel Stevens, che ha contribuito a organizzare la manifestazione, ha dichiarato:
“Le drag queen non sono solo intrattenitrici, siamo preziosi contributori della società: proprietari di piccole imprese, genitori, insegnanti, infermieri, primi soccorritori e molto altro. I floridiani sanno che non rappresentiamo una minaccia. Ecco perché ci siamo trovati uniti qui, usando le nostre potenti voci per incoraggiare l’attivismo politico, registrare gli elettori e resistere alle politiche che danneggiano noi e i fratelli e le sorelle della nostra comunità LGBTQIA+”. “Non andremo da nessuna parte, non rimarremo in silenzio, ci alzeremo e combatteremo“.
Ron DeSantis, a detta di molti potenziale sfidante di Donald Trump per le elezioni nazionali del 2024, ha già approvato la contestatissima legge Don’t Say Gay, dichiarando guerra alla critica Disney che ha ora deciso di trascinarlo in tribunale.
Hundreds of drag queens from across Florida are preparing to march on Tallahassee!
They are FABULOUS.
They are FIERCE.
They are FURIOUS!
And after seeing their rights trampled by the GOP supermajority— they’re fighting back.
It’s time to #DragDeSantis! #TheShowsMustGoOn 👠🏳️🌈 pic.twitter.com/Hz7ERlUZJy
— Carlos Guillermo Smith (@CarlosGSmith) April 25, 2023
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