Hanno puntualmente fatto rumore le parole della Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana, che è tornata a ribadire la propria contrarietà al DDL Zan. I vescovi d’Italia hanno addirittura sentito “il dovere di riaffermare serenamente la singolarità e l’unicità della famiglia, costituita dall’unione dell’uomo e della donna“, se non fosse che tutto ciò nulla c’entri con il DDL Zan.
E non solo, come sottolineato sui social dalla senatrice Monica Cirinnà, che con tutto il rispetto per la CEI ha fatto notare loro come “per la legge italiana esistono famiglie diverse (non solo formate da uomo e donna) e questo andrebbe rispettato secondo l’art. 7 della Costituzione. Inoltre, vorrei sottolineare, che il ddl Zan non parla di famiglia, ma di tutela della dignità delle persone contro i crimini d’odio“.
Libera Chiesa in Libero Stato (“Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani“, recita la Costituzione), potremmo aggiungere, per una Cirinnà che ha poi duramente criticato Andrea Ostellari, senatore leghista nonché presidente di commissione giustizia che si è auto-proclamato relatore del DDL.
In queste settimane ha dimostrato, purtroppo, di non avere a cuore l’imparzialità del suo ruolo: sono curiosa di capire come eserciterà, a questo punto, quello di relatore. Quel che è certo è che vigileremo sull’osservanza del regolamento e ci opporremo con forza a ogni ulteriore mossa ostruzionistica o tentativo di intaccare i contenuti del testo. La maggioranza del Parlamento, in sintonia con la maggioranza della popolazione, è favorevole a questo testo, che è urgente e necessario. Bisogna approvarlo in fretta.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.