DDL Zan, Porpora Marcasciano denuncia: “Contattata da Italia Viva per spaccare il fronte del movimento”

"Il movimento LGBT+ è più unito che mai in questo periodo storico", ha sottolineato con orgoglio la storica presidente del MIT.

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Porpora Marcasciano è una delle colonne del movimento LGBT italiano, presidente del Movimento Identità Trans (MIT), scrittrice, attivista.

Nel pieno del dibattito politico sul DDL Zan, e alla vigilia dello sbarco al Senato della Legge contro l’omotransfobia, misoginia e abilismo, Porpora ha denunciato quanto sarebbe accaduto con alcuni “personaggi illustri ed eminenti” di Italia Viva, che avrebbero contattato non solo Marcasciano ma anche altre persone LGBT con il solo intento di “spaccare il fronte del movimento, che mai come in questi anni è stato così forte e unito“.

D’altronde Italia Viva vorrebbe sedersi ad un tavolo per ‘mediare’ con Forza Italia e Lega, accettando l’esclusione dell’identità di genere dal DDL Zan. Di fatto, cancellare le persone trans da qualsivoglia tutela. Intervistata da FanPage, Porpora ha duramente criticato questa eventualità.

Non dimentichiamoci che l’Italia è al primo posto in Europa per omicidi e crimini contro le persone trans, ed eliminare quella dicitura avalla tutto questo. ‘Identità trans’ è stata consigliata a Italia Viva dalle Terf per mantenere intatta ‘l’integrità della donna’, ma con identità trans si dice tutto e non si dice nulla. Le persone trans in Italia non cambiano nome, aspetto, documenti, in un giorno, non è uno scherzetto. Ci sono tribunali dietro, perizie, psicologi e psichiatri. Se una persona non è in questo percorso, non lo è ancora, o altro, non rientra in nessuna categoria.

Marcasciano è netta, nel sottolineare come la destra nazionale (e non solo quella) si sia ora attaccata proprio all’identità di genere, pur di affondare il DDL Zan. “Al blocco leghista e di destra, che possiamo anche comprendere perché hanno valori diversi dai nostri, si è aggiunto poi il giochino del potere“, ha denunciato Porpora. “Mi riferisco a Italia Viva e Matteo Renzi, che in questo è molto bravo. Pur di essere al centro si è unito a quella parte di destra, foraggiato anche dal femminismo della differenza, le cosiddette Terf (Trans-exclusionary radical feminism, ndr), che sono di principio contro le persone trans. C’è stata quindi questa collusione tra destre, parte del fondamentalismo cattolico, parte del femminismo e Matteo Renzi. Una miscela tragica. Si sono impuntati sull’identità di genere, che riguarda la percezione di sé e del proprio essere, e che in tutti i trattati scientifici è chiamata in questo modo“.

Marcasciano attacca a test a bassa le cosiddette “femministe essenzialiste“, minoranza nel movimento che negli ultimi mesi ha animato una battaglia a dir poco cruenta, soprattutto in Italia, contro le persone trans. “Invito tutti ad andare a leggere le loro posizioni, fanno rabbrividire: ci considerano patologiche – anzi patologici secondo loro – e disturbate psicologicamente. Danno per scontato che il genere riguardi solo maschi e femmine. Io la domanda la pongo a tutti: noi, sotto quale cappello ci inseriamo se non è l’identità di genere?”, si è domandata Porpora.

Il Ddl ZAN così com’è modificato non lo faremo comunque passare, perché diremo no, e come noi lo faranno molti politici“, insiste Marcasciano. “Il movimento LGBT+ è più unito che mai in questo periodo storico. Poi faremo i dovuti conti politici, sociali, culturali, su quanto sta succedendo e succederà. In questi giorni io e altre rappresentanti del mondo trans, siamo state contattate in maniera sotterranea da aree politiche di Italia Viva, per mediare. Questo vuol dire due cose: sono in difficoltà e sentono il peso della responsabilità che si stanno prendendo. E la mediazione per loro sarebbe togliere dal Ddl Zan ‘identità di genere’ e farla diventare ‘identità trans’. Questo è l’ammorbidimento che chiedono“.

Un ammorbidimento che le associazioni LGBT nazionali hanno già rispedito al mittente. “Non riusciranno a spaccare il movimento, non riusciranno ad affossare questa legge“, ha esultato sui social Monica Cirinnà, con il Senato da oggi chiamato alla discussione. Tra i primi a parlare, come promesso nei giorni scorsi, proprio Matteo Renzi.

Nell’attesa Davide Faraone, capogruppo IV al Senato, ha ribadito dagli studi di Agorà la necessità di un accordo:

Da parte nostra c’è la volontà di trovare l’intesa per evitare l’ostruzionismo e la roulette russa dei voti segreti: siamo davvero a un passo dal trovare una sintesi indispensabile a portare a casa la legge”. “Faccio appello a tutte le forze politiche: si metta da parte lo scontro che nulla ha a che fare con la legge Zan, non possiamo fare campagna elettorale sulla pelle delle persone. IV si preoccupa solo di mettere in sicurezza le persone dall’odio omotransfobico. Siamo partiti dalla Lega che non voleva la legge e arrivati alla possibilità di un’intesa , Pd e grillini sono rimasti su posizioni ideologiche. È incredibile che ci si rifiuti di mettersi seduti a cercare l’intesa. Il tema non è farsi perdonare la permanenza al governo con Lega e Fi, il Pd la smetta di pensare al suo posizionamento politico e si occupi solo di allargare i diritti delle persone.

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Franzc Dereck 13.7.21 - 12:50

I.V. è il tipico esempio di piccola gente che vive e prospera nell'intrigo politico. Mi ricordano Craxi ed i " socialisti" suoi solidali che si sono arricchiti con un portafogli elettorale del tre per cento e facendo pendere l'ago della bilancia secondo i loro sporchi interessi personali.Per nemesi storica il papà di Bobo e di Stefania è morto nell'esilio dorato di Hammamet! Auguri al prossimo !

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