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DDL Zan, Salvini sfacciato: “Scrivo lettera insieme ad associazioni LGBT per sollecitare modifiche e dialogo”

Il punto è che dinanzi ad una legge monca, che escluda follemente le persone trans da qualsivoglia tutela, è doveroso fuggire.

salvini
2 min. di lettura

48 ore fa una quindicina di associazioni LGBT nazionali hanno scritto una lunga e accorata lettera ai senatori della Repubblica, chiedendo loro di NON approvare alcuna modifica al DDL Zan, già approvato alla Camera al termine di sfiancanti limature e compromessi. Oggi Matteo Salvini, ovvero colui che per mesi ha definito il DDL Zan “inutile”, perché gli italiani avevano altro a cui pensare e perché l’omotransfobia non era un’emergenza, ha indossato il cappello del pompiere, volendo passare per colui che vorrebbe ‘salvare’ la legge. Dopo Matteo Renzi, che ha intrapreso la stessa identica strada puntando il dito accusatorio contro Pd, LeU e 5 Stelle nel caso in cui il DDL dovesse affondare in aula sotto i colpi dei franchi tiratori, anche il leader leghista ha fatto altrettanto. Arrivando però ad annunciare una lettera addirittura scritta insieme a fantomatiche associazioni LGBT. Quali? Non è dato saperlo, per ora.

Sto scrivendo la lettera con l’aiuto di associazioni gay, lesbiche, avvocati, insegnanti. La lettera che manderò è un invito al dialogo, siccome l’impianto è quello del ddl Zan, la lettera sollecita l’accoglimento di alcuni miglioramenti, di alcuni emendamenti“, ha anticipato Salvini, cancellando di fatto mesi e mesi di aberranti dichiarazioni. “Approviamo insieme, velocemente, la settimana prossima, gli articoli importanti di una legge importante che condanna e persegue ogni tipo di abuso violenza e discriminazione, lasciando da perte quello che perfino la Santa sede e il Santo Padre hanno indicato come problemi, punti critici e divisivi, ovvero il gender nelle scuole, i reati di opinione, la censura della libertà di pensiero e di parola. Lasciando che siano le famiglie a parlare ed educare i propri figli“.

Peccato che il gender nelle scuole non esista, che i reati di opinione siano stati ampiamente smentiti e smontati pezzo dopo pezzo, perché inesistenti all’interno del DDL, che la libertà di pensiero e di parola è garantita dalla Costituzione, tant’è che se anche solo lontanamente il DDL limitasse simili libertà verrebbe molto banalmente bocciato in quanto incostituzionale. Ma Salvini, si sa, sforna slogan, liste, senza mai entrare nel merito, alimentando a getto continuo fake news ampiamente smascherate.

Ci sono dei senatori del Pd in carica che dicono anche esplicitamente a Letta ‘Ascolta la Lega, scegli il dialogo, altrimenti non vai da nessuna parte’“, ha continuato Salvini, che ha così provato a lasciare il Pd con il cerino in mano. “Letta ha qualche giorno di tempo per capire che è la strada giusta. Io guardo ai fatti e spero che non affossino il lavoro fatto negli scorsi mesi. A me viene il dubbio che Letta voglia affossare la legge. Che abbia usato le tematiche dei diritti civili e delle ragazze e dei ragazzi che si amano per farne una battaglia ideologica, a costo di arrivare al nulla dopo mesi e mesi di lavoro. Perchè se si va al voto così non va da nessuna parte“.

Il punto è che dinanzi ad una legge monca, che escluda follemente le persone trans da qualsivoglia tutela, è doveroso fuggire. Una legge simile non la vuole il movimento, la comunità, non esiste in nessuna parte d’Europa. E non la vuole neanche la Lega, che da anni fa di tutto per affossarla, tra dichiarazioni agghiaccianti, migliaia di emendamenti, ostruzionismo duro e puro tanto in commissione quanto in aula. La maschera di Matteo Salvini è caduta da tempo, e non c’è modo di indossarne un’altra.

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