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Chi è Éric Zemmour, il giornalista xenofobo, omofobo e misogino che insidia la riconferma di Macron all’Eliseo nel 2022

“I gay sono lo strumento che crea alleanza tra estrema sinistra libertaria e mercato” e ancora “il femminismo un’ideologia di morte che impone la propria ossessione per l’egualitarismo”.

Eric Zemmour
5 min. di lettura

Alle prossime elezioni presidenziali di Francia previste per l’aprile 2022. l’attuale Presidente della Repubblica Francese Emmanuel Macron dovrà vedersela con vari contendenti politici e con un outsider. Ci saranno il candidato repubblicano Michel Barnier, il popolare indipendente ex UMP Xavier Bertrand, la socialista sindaca di Parigi Anne Hidalgo, Jean-Luc Mélenchon candidato di sinistra, Valérie Pécresse dell’UMP, l’eterna candidata di destra del Rassemblemant National Marine Le Pen. E poi ci sarà l’outsider. Il capo di stato centrista Macron potrebbe infatti trovarsi ad affrontare Éric Zemmour, figura indipendente reazionaria e populista, la cui candidatura, non ancora confermata, è data per certa da molti. I sondaggi infatti lo vedono raccogliere tra il 16% e il 17%. Abbastanza per scavalcare da destra Marine Le Pen e guadagnarsi lo scontro finale del secondo turno con Emmanuel Macron, che al primo turno risulterebbe il più votato con il 25-27% (fonti sondaggio: Ifop-Fiducial per Le Figaro e LCI).

Sebbene si definisca conservatore e gollista, Zemmour viene raccontato in questi giorni in Francia con preoccupazione dalla stampa liberale e da quella di sinistra. Il suo progetto è quello di creare un movimento dal basso, facendo leva soprattutto sul malcontento anti-globalista, che in Francia raccoglie consenso soprattutto tra i giovani. Il paragone con il Movimento 5 Stelle italiano del 2013 è ingeneroso verso i 5 Stelle di allora, le differenze sono molte e sostanziali. Di fatto il Movimento 5 Stelle predicava un futuro di progresso e inclusione. Éric Zemmour agita invece il respingimento delle diversità come rimedio per riposizionare indieto l’orologio della storia Anche accostare Zemmour a Beppe Grillo è inesatto, poiché al grossolano qualunquismo di Grillo, Zemmour oppone una certa raffinatezza culturale (cit. Le Formiche). Tuttavia, come già fu per Macron con la sinistra nel 2017, e con i 5Stelle in Italia nel 2013 prima e nel 2018 poi, anche Zemmour è l’outsider fuori dagli schemi che sta creando non pochi problemi ai partiti tradizionali del moderatismo e della destra francesi. Alcuni osservatori francesi sono convinti che sarà Zemmour a sfidare Macron al secondo turno.

 

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Eric Zemmour sta fortemente influenzando il dibattito delle Presidenziali di Aprile 2022

CHI È ÉRIC ZEMMOUR

Éric Zemmour è un popolare giornalista di Le Figaro, conduttore del talk show televisivo Face à l’Info su CNews, ha 63 anni e recentemente ha spostato le proprie tesi su posizioni di estrema destra e fortemente identitarie. È molto popolare in Francia. Il suo è un linguaggio che rasenta il bullismo, fa ampio uso di toni populisti e xenofobi, predica contro una presunta sostituzione etnica degli europei, sposa le tesi più estreme sul rigetto dei migranti, è contro la parità di genere, ed è ideologicamente omofobo. La sua è una dialettica che risuona colta e arguta alle masse. Un filosofo imbonitore. Un furbo reazionario che fomenta disordini, per saziare il proprio ego narcisistico. Grazie a una crescente influenza mediatica, e a un uso spregiudicato dei social network, Zemmour sta fortemente manipolando il dibattito sulle Presidenziali Francesi.

BOLLORÉ E TELECOM ITALIA

Zemmour è fortemente appoggiato da Vincent Bolloré, potente imprenditore e produttore televisivo francese, noto alle cronache italiane per aver tentato di scalare Mediaset-Fininvest (senza riuscirci, ma conservando comunque una quota del 9.6% di azioni). Bolloré è azionista anche di Mediobanca e, tramite il colosso Vivendi, di cui è azionista di maggioranza, detiene il 23,74% di azioni Telecom. Bollorè è il più grande azionista di Telecom Italia. E poiché il governo italiano detiene il controllo di Telecom Italia (tramite la golden share del 20%), secondo alcune indiscrezioni trapelate a margine del G20 di Roma 2021, nei giorni scorsi Emmanuel Macron avrebbe sottoposto all’attenzione del presidente del consiglio italiano Mario Draghi la preoccupazione che Bolloré – che in Francia appoggia un candidato xenofobo, omofobo, misogino, identitario e anti-europeista come Zemmour – possa scalare Telecom Italia.

 

ÉRIC ZEMMOUR: DONNE, GAY, IMMIGRATI

Zemmour sostiene che la donna dovrebbe abbandonare l’ambizione alla parità, e definisce il femminismo un’ideologia di morte che impone la propria ossessione per l’egualitarismo. Per il candidato all’Eliseo, esistono soltanto due categorie di maschi che resistono alla criminalizzazione del desiderio attuata dal femminismo: i gay e gli immigrati dai paesi musulmani. Con la disinvolta semplificazione degli imbonitori, Zemmour accomuna donne, omosessuali e immigrati, di fatti compattando, suo malgrado, il fronte intersezionale degli oppressi. Il maschio bianco tossico è confuso davanti alla polverizzazione dello schema binario buoni-cattivi, tu-io, maschio-femmina eccetera. È possibile che Zemour rifiuti anche la meccanica quantistica e i nuovi orizzonti del pensiero matematico, ma di questo non si ha ancora notizia.

 

OMOFOBIA

Nel cuore dell’Europa, l’omofobia di Zemmour non è così sottile, quanto ammantata di vaneggiamenti ideologici. Egli è convinto che i gay sono lo strumento che crea alleanza tra estrema sinistra libertaria e mercato. Per attaccare il matrimonio egualitario – legale in Francia dal 2013 – Zemmour scrive in uno dei suoi libri “allora perché non legalizzare l’amore tra padre e figlia, o la poligamia?”. “La lobby gay, ricca e organizzata, secondo Zemmour punta alla strategia della vittimizzazione, il gay vuole essere un ebreo come gli altri.

 

chi è ÉRIC ZEMMOUR
CHI È ÉRIC ZEMMOUR_omofobia

MULTICULTURALISMO

Per Zemmour il multiculturalismo è il male assoluto.La Francia è assimilazione, la Francia è la costituzione di un popolo da persone che vengono da altrove, mentre il multiculturalismo permette all’altro di essere l’altro e quindi egli non è più la Francia ma la sua negazione”.
In un impeto di slancio verso le liberal-democrazie – perché, si sa, questi personaggi trovano nell’effetto sorpresa l’unica narcisistica regola di sopravvivenza – Zemmour considera liberticide due leggi di protezione che vale la pena qui ricordare: la legge Pleve, che punisce l’incitamento all’odio razziale, e la legge Gayssot, che condanna gli atti xenofobi, razzisti e antisemiti.

 

TEORIE GENDER

Zemmour vuole anche abolire la teoria del gender (ebbene sì). Teoria che non esiste, sebbene il fantasma di questa fantasiosa teoria del gender turbi i sonni delle destre reazionarie di entrambe le sponde atlantiche. Secondo il l’astro nascente del neo-fascismo francese (iniziamo a chiamare le cose con il loro nome), il successo delle “teorie gender” è da addebitarsi all’Unione Europea, che ama le logiche di decostruzione ed è sottomessa agli attivisti LGBTQ. Interrogato sulla circolare che il ministro dell’istruzione Blanquer aveva inviato alle scuole per chiedere maggior integrazione per lə bambinə transgender, Zemmour ha affermato di non conoscere il gergo gender, e che per lui esistono soltanto ragazze e ragazzi.

 

L’UNIONE EUROPEA

Secondo Zemmour l’Europa non serve a niente, sebbene nel suo programma non sia prevista nessuna battaglia per portare la Francia fuori dall’UE. Il modello ispiratore è Viktor Orban, leader che – secondo Zemmour – “non si lascia intimidire dalle minoranze, dai media, e dal governo dei giudici, esattamente quel che ci vorrebbe in Francia

 

fonti:
YtaliIlPostAskaNewsFormiche

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