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Evan Somers, giocatore gay di rugby pestato a sangue da un gruppo di omofobi

L’Irlanda sconvolta dalla brutale aggressione omofoba ai danni di un giovane.

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Evan Somers, giocatore gay di rugby pestato a sangue da un gruppo di omofobi - Evan Somers attack - Gay.it
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Evan Somers è un giocatore di rugby dichiaratamente gay che lo scorso 10 aprile ha passato la serata al celebre The George, locale queer di Dublino. Una volta uscito, Evan è stato apostrofato con insulti omofobi da un uomo, in Dame Street. Lo sconosciuto ha poi preso a pugni Somers, improvvisamente, con altri uomini che si sono uniti a lui, picchiando selvaggiamente il ragazzo.

Secondo quanto riportato dal Sunday Independent, 40 minuti prima di pestare a sangue Evan il gruppo aveva già aggredito un’altra persona. Somers è stato ricoverato in ospedale con fratture multiple alla caviglia, una cavità oculare fratturata, il volto tumefatto e il corpo ricoperto di lividi.

Ieri sera uno sconosciuto mi ha chiamato fr*cio prima di picchiarmi a sangue“, ha scritto il giovane Twitter poche ore dopo l’attacco. “Mi ha lasciato con una cavità oculare fratturata, due fratture alla caviglia, una lussazione alla caviglia e alcune altre ferite lievi. Abbiamo fatto tanta strada, ma abbiamo ancora tanta strada da fare in termini di uguaglianza”.

Intervistato da Lunchtime Live, Somers ha rivelato di non essere solo al momento dell’attacco, perché in compagnia di sua cugina e del suo fidanzato. “Ero chiaramente il gay del gruppo. Non è qualcosa che cerco di nascondere“. Dopo essere stato preso a pugni in faccia, ha poi confessato di essere svenuto: “E da lì, a dire il vero, non ricordo molto“. Evan ha pubblicato su Twitter le immagini del ricovero ospedaliero, con il volto irriconoscibile e la gamba aperta in due. “Il chirurgo ha detto che l’operazione è stata difficile perché le ossa della caviglia erano in frantumi, ma hanno fatto un ottimo lavoro e spero di essere in via di guarigione. Se qualcuno trova delle ossa su Dame St, fatemi sapere“, ha cinguettato, trovando il modo di sorridere dinanzi a tanto dolore.

L’aggressione omofoba ai danni di Somers ha attirato l’attenzione del ministro della Giustizia irlandese, Helen McEntee, che ha condannato l’incidente durante una recente visita a Limerick City. “Sono completamente sconvolta da quello che è successo, chiunque abbia visto il tweet e le immagini di ciò che è successo a questo povero gentiluomo, non sarebbe dovuto accadere”. “Chiunque sia responsabile, dobbiamo assicurarci che la polizia possa svolgere il proprio lavoro e, si spera, che qualcuno venga arrestato“. E pensare che solo una settimana fa Dublino era finita al 5° posto di una speciale classifica tra le città più accoglienti al mondo per la comunità LGBTQ.

In Irlanda è paurosamente aumentata l’omotransfobia. Un paio di giorni dopo l’aggressione di Somer, le autorità irlandesi di Sligo hanno trovato i corpi senza vita di Aidan Moffitt e Michael Snee, morti nelle rispettive case rispettivamente l’11 e il 12 aprile. Dopo la tragica scoperta, la polizia ha arrestato Yousef Palani, 22 anni, con l’accusa di duplice omicidio.

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