Papa Francesco continua a dire tutto e il contrario di tutto nei confronti della comunità LGBT. Un giorno dice “chi sono io per giudicare?”, e il giorno dopo incontra in Vaticano la funzionaria USA che rifiutò di sposare coppie gay, vietando l’ingresso all’ambasciatore di Francia perché omosessuale. Un giorno sottolinea come le Unioni Civili non vanno confuse con le “famiglie volute da Dio”, e il giorno dopo definisce gli omofobi come coloro che “non hanno un cuore umano“. Un giorno dice che “la relazione erotica omosessuale non va condannata”, e il giorno dopo che si “può provare con lo psichiatra” per curare i bambini gay.
Lo scorso ottobre, come dimenticarlo, fecero il giro del mondo le parole pronunciate dal Papa all’interno del docufilm Francesco, diretto da Evgeny Afineevsky. “Gli omosessuali sono figli di Dio, nessuno dovrebbe essere buttato fuori dalla propria famiglia o essere reso infelice a causa di ciò. Quella che dobbiamo creare è una legge sull’unione civile“.
Poi nelle ultime settimane, come amaramente sappiamo, lo stesso Papa ha avallato il niet Vaticano alle benedizioni per le coppie gay. Quindi in che posizione si trova esattamente il Pontefice, sulle questioni LGBT? Intervistato da Attitude, Evgeny Afineevsky, regista dichiaratamente gay del doc Francesco, si è detto sicuro che Bergoglio sarebbe un nostro alleato.
Posso dirtelo, mettendomi le mani sul cuore, lo è. Crede che ogni persona umana abbia gli stessi diritti e che siamo tutti figli di Dio. Era stato un nostro alleato prima di diventare Papa. Quando era arcivescovo di Buenos Aires fece la stessa dichiarazione, “quella che dobbiamo creare è una legge sull’unione civile, in modo che queste persone possano essere legalmente coperte”. Nel mio film, lo ribadisce. Quando abbiamo avuto quella conversazione, mi disse: “Sono un prete. Mi importa di ogni essere umano. Ho bisogno di proteggere ogni vita umana, indipendentemente dal colore della pelle, dalla religione o dalle convinzioni sessuali. Dobbiamo creare leggi sulle unioni civili in ogni Paese, leggi che proteggano le persone dalla discriminazione. E daremo loro uguali diritti come agli altri“.
Afineevsky ha poi ricordato come il Papa abbia inviato denaro a prostitute transgender, la scorsa estate. “Durante la pandemia ha aiutato le persone gay e transgender – le sue azioni parlano più forte della vita”. “Sì, ha dei limiti perché governa l’istituzione più antica del mondo. Ma sta facendo gli stessi gesti che farebbe Gesù Cristo. È accogliente e dimostra che, ehi, siamo tutti uguali. Lui sa che sono gay. Mi rispetta per quello che sono. La cosa più importante per Papa Francesco è che io sia una brava persona. Ecco da dove viene il suo rispetto. Ho qualcuno nella mia vita. Amo questa persona. Amo profondamente qualcuno che purtroppo non può stare con me perché sua madre è cattolica e non vuole vedere suo figlio stare con un altro uomo. Quindi, questa è la mia storia e l’ho detta al mondo e non ho paura di ribadirla. E questo è, immagino, il motivo per cui è importante portare questo film al mondo. Perché tutti meritiamo il vero amore“.
Ad onor del vero il Cardinale Bergoglio, prima di divenire Papa, si oppose alla legge sul matrimonio egualitario approvata nel 2010 in Argentina. Il Vaticano, invece, scese addirittura in piazza con il Family Day pur di affossare la legge sulle unioni civili, approvata nel 2016.
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Mi sembra il giochetto del poliziotto buono e poliziotto cattivo, quello cattivo ti minaccia, quello buono finge di difenderti così ti fidi di lui, confessi e ti portano dentro. I pronunciamenti della congregazione della dottrina della fede devono essere visionati e approvati dal papa prima di uscire, quindi il papa era d’accordo sul divieto di benedizione delle coppie gay, tutto il resto è marketing ad uso e consumo dei creduloni sui quali la chiesa campa da 2000 anni.