Buone prospettive per il futuro? No, per il 14% delle persone trans che hanno risposto al sondaggio. Il dato scende al 10% per gli omosessuali e persone bisessuali, mentre per le ragazze lesbiche il dato tocca il 6%. Le informazioni rilevate dal nuovo studio britannico mostra una preoccupante depressione per i giovani LGBT, che non vedono alcun futuro positivo per loro.
Lo studio è stato portato avanti dall’associazione “Just Like Us“, che ha raccolto le impressioni di giovani LGBT su base settimanale per un anno. Il 35% delle persone trans si sono dette ottimiste verso il futuro, mentre il dato supera la metà per i giovani omosessuali, con il 54%. Poco sotto troviamo le ragazze lesbiche al 48% e le persone bisex con il 43%.
Osservare l’odio LGBT
Il sondaggio è stato condotto su 2.934 alunni delle scuole secondarie. Di questi, 1.140 erano giovani LGBT. Hanno partecipato 375 scuole con studenti dai 7 ai 18 anni. In totale, il 45% dei giovani LGBT si è sentito ottimista riguardo al futuro, il dato sale al 64% per le persone etero.
Questa ricerca vuole per osservare gli effetti della maggiore ostilità dei media riserva alle persone transessuali in particolare. A questo, si aggiunge l’immobilismo del governo e della politica in generale sul tema dei diritti civili, primo fra tutti il divieto delle terapie di conversione, oggetto di polemiche nei confronti di Boris Johnson.
Dai giovani LGBT poche speranze per il futuro
Dominic Arnall, amministratore delegato di Just Like Us, è rimasto sopraffatto dai dati, citando in causa anche la scuola.
I giovani trans devono sapere che hanno un futuro positivo davanti a loro. Tutti i giovani dovrebbero essere in grado di vedere se stessi come appartenenza e che c’è un futuro positivo davanti a loro – le scuole possono svolgere un ruolo fantastico in questo.
Ma mentre i giovani studenti etero pensano al lavoro, alla carriera, ad aquistare un’auto e una casa e mettere su famiglia, le persone trans per il loro futuro sperano nel poter iniziare la terapia ormonale per la transizione.
C’è la paura di vivere apertamente
Isaac, transgender di 21 anni, ha spiegato quanto il futuro sia incerto per lui. Vorrebbe trovare un lavoro per diventare indipendente, ma vorrebbe anche che il padre utilizzasse i pronomi giusti, e che la madre ricominciasse a parlargli. Ma al momento, l’unica cosa che può fare è vivere privatamente quello che è davvero.
Mi piacerebbe poter raggiungere un punto in cui mi sento a mio agio nell’essere completamente trans, apertamente. Penso di sentirmi obbligato a vivere come un trans in qualche modo in privato, e non sono sicuro che faccia bene alla mia autostima, quindi penso che qualcosa debba cambiare. Ma non mi sento ancora a mio agio con l’idea di essere aperto. Rende ancora più complicato pensare al mio futuro.
Stessa cosa per Joel, 26 anni. Il desiderio è quello di procedere con la transizione, ma c’è incertezza per l’accesso all’assistenza sanitaria, ai diritti, al cambio dei documenti. E questo, ovviamente, come può dare fiducia nel futuro?
E Ramses, 25 anni, condivide la paura.
Sono felice di essere trans, mi dà tanta gioia ma mi piacerebbe poterla vivere senza avere paura, non sapere cosa riserva il futuro, senza sentire di dover scegliere tra orgoglio e sicurezza.
E in Italia?
Manca uno studio italiano in tal senso, anche se sarebbe interessante conoscere le aspirazioni future dei nostri giovani LGBT. A disposizione invece ci sono solo alcuni sondaggi ufficiali realizzati il primo nel 2013 e l’ultimo lo scorso anno.
In questi 7 anni, è interessante osservare come la legge sulle unioni civili sia approvata dal 77,2% degli italiani nel 2013, ma è preoccupante che la percentuale sia scesa drasticamente. Dopo aver toccato il massimo nel 2014 con il 78,6%, è sprofondata l’anno dopo al 64,4%, riprendendosi poi nel corso degli anni e assestandosi nel 2020 al 67,8%.
Diversa la percezione per adozioni e matrimonio egualitario. Le adozioni per le coppie LGBT hanno visto un incremento costante, dal 2015 al 27,8% fino al 42% del 2020. Sul fronte matrimonio, dal 2015 ad oggi il consenso guadagna quasi 20 punti, trasformando 40,8% del 2015 al 59,5%.
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