La “condotta” tra persone dello stesso sesso è di per sé già illegale in Ghana, ma alcuni esponenti politici hanno ripresentato una nuova bozza di legge che criminalizzerebbe ulteriormente le persone LGBTQIA+, insieme alle ONG a tema queer e a chiunque si dichiarasse a loro sostegno.
Il disegno di legge è all’esame di una commissione parlamentare, e potrebbe ancora essere modificato. Se approvato nella sua forma attuale, le ONG affermano che potrebbe innescare una caccia alle streghe verso minoranze sessuali, gruppi a difesa e “allies”.
Ecco alcuni dei principali provvedimenti paventati in sede di stesura della proposta, con stralci dal disegno di legge stesso. La proposta era già stata presentata lo scorso autunno, ma ora, a seguito di diverse discussioni, la possibilità che essa venga approvata è sempre più concreta.
[tweet id=”1458686992527630339″ /]
Un giro di vite sulla comunità LGBTQIA+ in Ghana
La legge criminalizzerebbe, con un massimo di cinque anni di reclusione, chiunque si identifichi con un orientamento sessuale diverso dall’eterosessualità, nonché le persone transgender e non binarie.
Anche il matrimonio o la semplice intenzione di contrarre matrimonio qualcuno che abbia subito un intervento chirurgico di riassegnazione di genere sarebbe criminalizzato, con una reclusione fino a cinque anni.
Il disegno di legge mira anche a limitare anche l'”indecenza in pubblico”. Qualsiasi manifestazione pubblica di affetto tra persone dello stesso sesso, o in cui una o alcune delle persone coinvolte si identifichino come un genere diverso dal loro sesso biologico, verrebbe resa illegale.
Criminalizzato anche il “travestimento”, che determinerà la reclusione da un anno a sei mesi di chiunque si vesta in un modo percepito come incongruente con il sesso biologico.
Chirurgia correttiva intersessuale
Una clausola prende di mira le persone intersessuali, e consentirebbe allo stato di raccomandare una “terapia correttiva” o un intervento chirurgico. Non è chiaro però se il provvedimento preveda coercizione. A un medico verrebbe quindi dato il compito di assegnare il sesso più “affine”, a prescindere dalla volontà dell’assistito.
Le autorità dovranno quindi mettersi in contatto con cliniche specializzate e certificate per fornire assistenza sotto forma di terapia – o qualsiasi altro protocollo pertinente alla circostanza, a persone intersessuali o per un genitore il cui figlio è intersessuale.
Leila, un’attivista queer in Ghana, sostiene che la clausola intersessuale è particolarmente sconcertante. “È spaventoso che possano costringere le persone intersessuali a sottoporsi a un intervento chirurgico. Questo dimostra ignoranza e paura verso tutto ciò che è visto come diverso”.
Allies e sostenitori
Eventuali “allies” della comunità LGBTQIA+ in Ghana, siano essi individui singoli od ONG, potrebbero essere perseguiti e rischiare fino a cinque anni di carcere.
Qualsiasi persona o gruppo visto come “promotore” d’identità o atti vietati nel disegno di legge, nonché gli attivisti, potrebbero affrontare pene ancora più dure, fino a 10 anni di carcere.
Chi pubblica o distribuisce un materiale allo scopo di promuovere attività vietate dal disegno di legge potrebbe essere punito con condanna sommaria alla reclusione non inferiore a cinque anni e non superiore a 10 anni.
Gideon Adjaka, direttore della Hope Alliance Foundation del Ghana, afferma che il disegno di legge criminalizzerebbe qualsiasi forma di difesa o aiuto per le minoranze sessuali. “È estremismo. Chiuderebbe qualsiasi possibilità di promozione sociale, rendendo illegale anche solo il sostegno alla comunità LGBTQIA+”.
I cittadini diventeranno vigilantes
Chiunque venga a conoscenza di violazioni al disegno di legge dovrà denunciare, pena la reclusione nel caso in cui venisse dimostrata la sua complicità. Le ONG sono preoccupate in particolare per questa clausola, che potrebbe dare vita a una vera e propria caccia alle streghe, con ritorsioni e rappresaglie.
La clausola 5 impone l’obbligo a una persona che assiste a una violazione del disegno di legge di denunciare il fatto alla polizia.
Shone Apong, assistente legale e sostenitore delle minoranze in Ghana, afferma che il disegno di legge è un attacco all’esistenza dell’intera comunità LGBTQIA+. “Non solo non hai il diritto di esistere, ma non vogliamo sentire parlare di te in alcun modo. E se succede, stai certo che verrai punito”.
Chi c’è dietro al disegno di legge?
La commissione parlamentare che esaminerà il disegno di legge lo rimanderà poi ai parlamentari per integrare eventuali emendamenti prima di una seconda lettura in parlamento e della votazione. Il presidente, Nana Akufo-Addo, deciderà poi se dare il consenso, rinviare il disegno di legge al parlamento o respingerlo.
La proposta è arrivata dal gruppo parlamentare capitanato da Sam George, parlamentare dell’opposizione e una delle figure anti-LGBTQIA+ più di spicco in Ghana.
A sostegno, il gruppo conservatore National Coalition for Proper Human Sexual Rights and Family Values, che raccoglie sotto di sé diversi esponenti religiosi e di estrema destra, guidato da Moses Foh Amoaning.Il gruppo di Amoaning è stato anche collegato a gruppi conservatori di destra negli Stati Uniti e in Italia, come il World Congress of Families (WCF) registrato negli Stati Uniti, a cui ha partecipato anche Giorgia Meloni, e il gruppo CitizenGo, registrato in Spagna.
Entrambi sono attivi in Africa e in altre parti del mondo nell’ostacolare diritti come l’aborto e i diritti della comunità LGBTQIA+.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.