Impunemente citato a Palazzo Madama da Lucio Malan, il Circolo di Cultura omosessuale Mario Mieli ha duramente replicato alle parole del senatore leghista, che già in occasione della discussione sulla legge Cirinnà aveva proposto emandamenti in cui chiedeva di sostiuire “unione civile” con “unione renziana”.
Nell’intervenire in Senato contro quella parte del DDL Zan dedicata alle iniziative volte all’educazione alle differenze, il senatore ha citato, (come già nel 2017 e come già il senatore Pillon nel 2019) alcuni passi di Mario Mieli.
“Inutile evidenziare l’assoluta decontestualizzazione dei passi in questione (che passano così per inneggiamento alla pedofilia)“, hanno precisato dal Circolo romano. “Dopo aver ricordato alle senatrici e ai senatori le interrogazioni parlamentari che aveva presentato a suo tempo, chiede che cosa insegnino ai più piccoli delle persone che hanno intitolato un’associazione a Mario Mieli. Questa è la domanda del senatore Malan. Ora, tutto ciò è gravissimo e ci tuteleremo da queste accuse nelle sedi più opportune. Notiamo solo come questo intervento sia assolutamente inopportuno e come insinui il dubbio che il C.C.O. Mario Mieli insegni valori legati alla pedofilia nelle scuole, cosa vergognosa e gravissima“.
Parole ineccepibili, vista la gravità delle affermazioni del senatore leghista, non nuovo a simili uscite. “Ogni volta che si discute di temi LGBTIQ+ partono insinuazioni (quando non accuse) di indottrinamento e violenza psicologica sui minori“, hanno continuato dal Circolo di Cultura omosessuale. “Dal 1983, il Mario Mieli lotta contro la violenza omofoba di una società eteronormat(iv)a e maschilista e tutti i nostri interventi nelle scuole hanno voluto e vogliono solo ricordare che ognuno ha diritto a non essere discriminat* o marginalizzat*, a non subire soprusi o violenze“.
Chiunque dica il contrario, o ancor peggio insinua diffamanti menzogne, ne pagherà le conseguenze in tribunale.
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Evidentemente Malat scopre sè stesso e molti del centrodestra mascherando le loro reali pulsioni, fantasie e desideri dietro queste consapevoli e false insinuazioni, rivoltandole contro la comunità lgbt.