Tolto Vladimir Putin, accuratamente non invitato, c’era il mondo ieri a Londra, con i Premier e capi di Stato di mezzo globo al cospetto del funerale della Regina Elisabetta II. Tra i presidenti sbarcati nel Regno Unito anche Jair Bolsonaro, ormai prossimo alla scadenza del suo primo contestato mandato.
Il Capo di Stato del Brasile è riuscito a fare campagna elettorale persino durante il funerale della Regina. Direttamente dalla casa dell’ambasciatore brasiliano a Londra, Bolsonaro ha denunciato l’aborto e “l’ideologia di genere“. Bolsonaro ha sottolineato il suo “profondo rispetto” per la famiglia reale, per poi guardare all’imminente sfida elettorale del 2 ottobre.
“Siamo sulla strada giusta”, ha detto dal balcone. “Siamo un Paese che non vuole discutere della legalizzazione delle droghe, che non vuole discutere della legalizzazione dell’aborto e un Paese che non accetta l’ideologia di genere. Il nostro slogan è: Dio, patria, famiglia e libertà”.
Sondaggi alla mano, Bolsonaro, eleto presidente del Brasile il 1° gennaio del 2019, potrebbe uscire sconfitto. “Non esiste che non vinceremo al primo turno”, ha replicato lui, contestato sui social per aver trasformato il funerale della Regina Elisabetta II in uno spot elettorale.
Estremista di destra, negli ultimi 3 anni Bolsonaro ha trascinato il Brasile in una gravissima crisi sanitaria, economica, etica, sociale e politica, dando il via alla deforestazione dell’Amazzonia. Orgogliosamente omotransfobico, misogino e razzista, è stato accusato da una commissione del Senato brasiliano di “crimini contro l’umanità” per come ha gestito la pandemia da Coronavirus, spesso e volentieri definita ‘inesistente’ al cospetto delle telecamere.
“Basta affrontare il Covid-19 come se fossimo un Paese di fr*ci”, tuonò a fine 2020, dopo aver precisato che non usa mascherine perché “sono da fr*ci“. Precedentemente il presidente del Brasile aveva attaccato l’OMS, perché a suo dire “incoraggia i bambini ad essere gay e a masturbarsi”, dopo aver apostrofato un giornalista nel corso di una conferenza stampa (“hai la faccia da gay“). Nel 2019 Bolsonaro ha fatto sapere alla Corte Suprema brasiliana che “l’omofobia non sarà mai reato”, per poi precisare che il Brasile non sarà mai il “paradiso del turismo gay“.
In passato Bolsonaro ha affermato che preferirebbe avere un figlio morto, piuttosto che gay, mentre in un’intervista con Playboy ha ammesso che “sarebbe incapace di amare un figlio omosessuale”. Per poi aggiungere: “Se una coppia gay venisse a vivere nel mio edificio, la mia proprietà perderebbe valore. Se camminano per mano, si baciano, perderebbe valore!”.
Nel 2018, dinanzi alla vittoria di Bolsonaro, Salvini festeggiò dall’Italia. Lo scorso novembre l’ha accolto a braccia aperte al cimitero di San Rocco, dove si trova un monumento votivo in onore ai Caduti brasiliani.
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